"Fin dai giorni successivi
all'apertura dell'inchiesta sui candidati a loro insaputa,
inchiesta in cui non sono indagata, e rispetto alla quale
continuo con fermezza a ribadire la mia totale e assoluta
estraneità, avrei potuto continuare a mantenere la carica di
capogruppo soltanto in presenza di una fiducia piena. Venuta
meno questa fiducia, viene meno anche la mia funzione in
Consiglio comunale". Così Valeria Valente annuncia le
dimissioni. Oggi tre consiglieri su cinque le hanno chiesto di
lasciare, "a seguito degli ultimi avvenimenti che hanno
investito il Pd napoletano", ossia l'inchiesta sui candidati a
loro insaputa. Inchiesta in cui è indagato Gennaro Mola,
compagno della Valente. "Per me è un momento di grande amarezza.
Soprattutto per l'uso strumentale che viene fatto dell'intera
vicenda. Pago l'aver avuto il coraggio di sfidare, con la scelta
di candidarmi a sindaco, personalità importanti e i loro sistemi
di potere".
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