"Nella maggior parte delle
Commissioni tributarie la possibilità dello svolgimento della
pubblica udienza da remoto, prevista dalla legge, resta
inattuata. E questo accade nonostante il ministero dell'Economia
e delle Finanze abbia provveduto all'approvazione delle regole
tecnico-operative per la partecipazione e lo svolgimento
dell'udienza da remoto, tramite la piattaforma Skype for
Business, con un decreto del direttore generale e l'elaborazione
delle linee guida tecnico-operative". Lo affermano Matteo De
Lise, presidente Ungdcec, Maria Pia Nucera, presidente Adc,
Antonella La Porta, presidente Fiddoc, Amelia Luca, presidente
Andoc, e Andrea Ferrari, presidente Aidc.
"Le video-udienze possono garantire, ci sembra evidente, il
diritto al contraddittorio nel processo tributario. Quasi tutti
si dicono d'accordo, mentre i giudici tributari oppongono la
mancanza di adeguate dotazioni informatiche e la difficoltà di
garantire lo svolgimento delle video-udienze e, quindi,
dispongono in prevalenza l'udienza cartolare con note scritte
senza la presenza dei difensori oppure, come si è letto in un
recente intervento sulla stampa del presidente del Cpgt, parlano
di difficoltà legate al fatto di dover 'metabolizzare' la
riforma". "È una risposta insoddisfacente: non comprendiamo
quale possa essere la 'riforma da metabolizzare', considerando
che il processo tributario telematico è obbligatorio già dal 1°
luglio 2019 e, soprattutto, che la norma di cui si discute è
stata emanata solo per regolare lo svolgimento delle udienze
tributarie nel momento attuale di crisi". "È vero che le
esigenze dei contribuenti collimano con una sentenza tempestiva
e giuridicamente corretta, come ha affermato il presidente del
Cpgt, ma la trattazione documentale potrebbe non consentire alle
parti di riuscire ad illustrare al giudice tutti gli aspetti
critici di natura tecnica del contenzioso a detrimento dei
diritti costituzionalmente garantiti dell'effettività del
contraddittorio e del diritto di difesa". Per questo "le
commissioni tributarie non dovrebbero disporre l'udienza
cartolare ma concedere la possibilità alle parti che lo
richiedano di svolgere le video-udienze fino al termine del
periodo emergenziale"
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