Presidenti del Consiglio, ministri,
governatori, sindaci, assessori, cardinali, magistrati,
comandanti delle forze dell'ordine e tanti altri esponenti delle
istituzioni, del mondo dello sport, dello spettacolo, della
scienza, della cultura, dell'associazionismo, del volontariato e
della società civile: sono i "Tifosi della Legalità", la rete
realizzata dall'Automobile Club Napoli con il coinvolgimento dei
presidenti della Repubblica, Giorgio Napolitano e Sergio
Mattarella, di due Pontefici, Papa Benedetto XVI e Papa
Francesco, e del Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin,
per promuovere comportamenti virtuosi, nel rispetto delle
regole.
A tracciare il bilancio di questa iniziativa, che si appresta a
compiere i 18 anni, è il presidente dell'ACI partenopeo Antonio
Coppola, sottolineando che "la legge istitutiva degli Automobile
Club li definisce enti pubblici necessari ai fini dello sviluppo
economico, civile, culturale e democratico del Paese. Fedeli a
questa mission, abbiamo costituito una lobby che si prefigge
l'obiettivo di difendere la vita, promuovendo la mobilità
responsabile, in termini di sicurezza stradale e rispetto
dell'ambiente".
"Per migliorare la qualità della vita - prosegue Coppola - è di
fondamentale importanza l'affermazione di una coscienza civica
imperniata su una solida consapevolezza dei doveri e dei
diritti, secondo il principio di responsabilità di Hans Jonas.
Per questo motivo, con il sostegno degli aderenti al Club
virtuale dei Tifosi della Legalità, rivolgiamo un appello
pubblico ai cittadini, per ribadire un pilastro della convivenza
civile: si vive meglio se rispettiamo tutti le regole. Legalità
e responsabilità rappresentano l'essenza del codice etico da
noi promosso, che deve ispirare le azioni sia dei cittadini sia
dei decisori pubblici, i quali per primi devono dare il buon
esempio". Nel settore della mobilità, conclude, "l'osservanza
delle norme è ancora più importante poiché, in questo caso, la
trasgressione, oltre ad essere un atto illegale, causa
incidenti che comportano ingenti costi sociali e, soprattutto,
dolorose conseguenze in termini di vite umane perdute o
irrimediabilmente compromesse".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA