Si aggrava la posizione di uno
degli avvocati imputati nel processo 'Aste Ok' che si sta
svolgendo davanti ai giudici del Tribunale di Avellino.
Il pm della Dda di Napoli, Henry John Woodcock, ha chiesto e
ottenuto il trasferimento in carcere dell'avvocato Antonio
Barone, 47 anni, già detenuto ai domiciliari con le accuse di
associazione di tipo mafioso, estorsione e turbata libertà degli
incanti, contestategli dalla Dda a seguito di indagini svolte
dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di
Finanza di Napoli e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di
Avellino.
L'aggravamento della misura cautelare è stato motivato dalle
violazioni alle prescrizioni sul divieto di avere contatti con
l'esterno come è già accaduto lo scorso 23 novembre
all'ingegnere Gianluca Formisano, anche lui imputato, insieme
con altre 20 persone, nello stesso processo.
L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita
dai carabinieri di Serino, dove il professionista era agli
arresti domiciliari. Nel registro degli indagati, da ieri, sono
stati iscritti per corruzione in atti giudiziari dalla Dda di
Napoli anche due avvocati, Nicola D'Archi e Alessandro Del
Grosso.
Il pm Woodcock ha depositato infatti un corposo supplemento
di atti, frutto di approfondimenti investigativi della Guardia
di Finanza di Napoli (che sta indagando anche sulle presunte
false testimonianze rese da tre testi nel settembre/ottobre
2022), contenente nuovo materiale indiziario.
Acquisizioni che hanno spinto il magistrato a ipotizzare il
reato di corruzione in atti giudiziari anche nei confronti di
Gianluca Formisano, Anna Rita Formisano, Caterina De Nardo,
Ciriaco De Nardo, Salvatore De Nardo, Antonio Barone, Giuseppe
Petrozziello.
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