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Dall'abbandono scolastico ai tirocini per il lavoro in due anni

Dall'abbandono scolastico ai tirocini per il lavoro in due anni

Quartieri Spagnoli, il bilancio del progetto Se.Po.Pas

NAPOLI, 23 febbraio 2024, 15:43

Redazione ANSA

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Il progetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il progetto -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Il progetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Due anni per portare i ragazzi che avevano abbandonato la scuola su una nuova strada, ritrovando la fiducia in se stessi sino ai tirocini per socializzarli al lavoro. E' questo l'obiettivo del progetto Se.Po.Pas. che oggi a Napoli ha chiuso il suo percorso dopo 24 mesi. Il programma è stato svolto anche a Messina e Reggio Calabria, portando a ottimi risultati l'obiettivo finanziato dall'impresa sociale Con i Bambini, presieduta da Marco Rossi Doria.
    A Napoli Se.Po.Pas. si è svolto al parco dei Quartieri Spagnoli, messo a disposizione dal Comune di Napoli, con l'Associazione Quartieri Spagnoli: "In Italia - spiega Giovanni Laino, progettista dell'iniziativa - oltre il 16% degli studenti abbandona gli studi superiori. Una falla che nelle zone più disagiate delle aree metropolitane, soprattutto al Sud, raggiunge valori doppi dei neet. Da anni a Napoli diversi enti del terzo settore lavorano per il Comune o con risorse delle fondazioni, per offrire una sponda a questi giovani, con percorsi di risarcimento morale, psicologico, con cui si prova a far superare una forte disistima soprattutto nella scuola. E' una questione molto spinosa su cui è ancora diffuso un approccio dilettantistico e improvvisato. Qui, a Messina e Reggio Calabria abbiamo provato con un modello di percorso biennale di seconda opportunità, concluso con tirocini in piccole imprese, esperienze erasmus fatte in altre città. La valutazione del progetto è complessivamente molto positiva ed è evidente che nelle città serve un monitoraggio su questa particolare domanda sommersa che tanti, ragazze e ragazzi, non riescono ad esprimere. Oggi, l'Associazione Quartieri Spagnoli propone al Comune di Napoli di lavorare insieme, anche con altri enti, a un nuovo modello di intervento per mettere in sinergia interventi già esistenti e nuove tipologie di servizi per una seconda opportunità a centinaia di ragazze e ragazzi".
    Un percorso che è stato apprezzato dall'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese: "L'associazione ha dimostrato di poter fare un grande lavoro, perché creare delle connessioni tra giovani, famiglie e attività produttive significa poi un percorso di formazione completamente moderno. Il progetto non si è basato solo su un solo modo di operare, ma ha dato ai giovani la possibilità di mettersi alla prova, viaggiare, di conoscere la città, dando alla fine un risultato eccellente. Ho parlato oggi con alcuni ragazzi e veramente credo che questo sia un lavoro che non debba essere perso. Già penso di allargare questa strada, creando delle manifestazioni di interesse per gli enti commerciali che vogliono prendere come tirocinanti dei giovani che fanno un percorso di formazione, attraverso il tutoraggio che l'Associazione Quartieri Spagnoli ha fatto guidando i giovani.
    Questa potrebbe essere una risposta nazionale per l'occupazione perché i numeri ci dicono che i posti di lavoro ci sono, ma non c'è il match, non si riescono a incontrare offerte e possibilità e questo invece in Se.Po.Pas è stato fatto con successo".
    I risultati del progetto sono stati apprezzati da Marco Rossi Doria, che sottolinea come "l'approccio innovativo e fortemente pratico si è dimostrato in grado di allentare le difese che molti dei ragazzi avevano rispetto allo studio. Staccando il concetto di apprendimento da quello di verbosità e dal metodo di istruzione tradizionale, molti di loro hanno riacquistato il piacere di imparare e di esercitare le proprie capacità, decostruendo abitudini, copioni esistenziali, livelli di autostima e modalità di relazionarsi. Il ruolo dei tutor è stato fondamentale per sostegno e rinforzo dell'autostima". Rossi Doria, sul progetto che ha coinvolto anche le famiglie degli adolescenti, spiega che "per molti beneficiari è stato un percorso di crescita e socializzazione che ha portato a significativi cambiamenti in termini di frequenza, partecipazione e condivisione di azioni e di spazi. Oggi auspico che il progetto Se.Po.Pas. diventi un modello replicabile e adattabile in altri contesti, facendo diventare le metodologie innovative sperimentate ad altri enti e organizzazioni che si occupano di neet. Ai giovani dico che non è sempre facile trovare la propria strada nella vita, ci sono ostacoli, dubbi, momenti di sconforto. Ma è proprio in questi anni che è importante avere al proprio fianco persone che credono in loro, che li sostengano a tirar fuori il meglio ".
   

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