Ottavo appuntamento per la stagione
teatrale 2023-2024 del Teatro Cilea di Napoli con lo spettacolo
dal titolo "O… Tello O… Io" scritto e diretto da Francesco
Paolantoni che ne è protagonista. In scena Stefano Sarcinelli,
Felicia del Prete, Raffaele Esposito, Arduino Speranza e Simona
Barattolo "per una serata filo…drammatica, uno spettacolo
ispirato alla commedia dell'arte" come evidenzia ua nota.
L'attore comico sarà in in scena da domani, 29 febbraio, al 3
marzo e successivamente dal 5 al 10 marzo (solo per gli
abbonati). "Io sono di Napoli e ci vivo e fare teatro nella mia
città è una gioia, una soddisfazione unica e particolare"
racconta Paolantoni. "Con 'O Tello o… io' ritorno in scena con
una compagnia di artisti bravissimi con i quali facciamo
commedia dell'arte ed è meraviglioso farla nella città che l'ha
inventata".
Una serata filo…drammatica è uno spettacolo che con una
scrittura ispirata alla commedia dell'arte, dal ritmo veloce, e
con il meccanismo del "teatro nel teatro" - si spiega -
"racconta le disavventure di una compagnia amatoriale (tutti
sempre rigorosamente in scena) che nel primo atto è intenta a
fare le prove di uno spettacolo che debutterà l'indomani sera".
Il testo scelto dal regista un po' per allontanarsi dal classico
repertorio eduardiano delle compagnie amatoriali un po' perché
vuole affrontare il tema della gelosia, sentimento che
solitamente tende a rovinare i rapporti è Otello. Il primo atto
si sviluppa tra il tentativo di provare lo spettacolo, le
deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori, le
dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione per la
notizia che l'attore che avrebbe dovuto interpretare proprio il
protagonista non verrà più, l'unica soluzione è che il regista
stesso dovrà interpretare Otello senza però conoscerne la parte.
Nel secondo atto, col palcoscenico diviso in due, da una parte
lo spettacolo in corso e dall'altro i camerini, si assisterà
simultaneamente e contemporaneamente sia alla impietosa messa in
scena di Otello (con un finale diverso che mai avrebbe
immaginato Shakespeare) che agli strambi eventi degli attori
affrontati nei camerini.
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