Il Toro ha conquistato un solo punto nelle ultime tre gare e non vince dallo scorso 16 febbraio, eppure ha ancora un briciolo di speranza di restare in corsa per l'Europa.
La sfida a Napoli contro i campioni d'Italia
in carica, però, comincia ad assumere i contorni dell'ultima
spiaggia: "Dobbiamo fare qualcosa di speciale, cerchiamo un
colpo ad effetto - dice Ivan Juric alla vigilia - perché quando
giochiamo ad alti livelli come adesso, bisogna continuare a
crederci: prima o poi ci girerà, dobbiamo provare ad eliminare
gli errori anche se avremo di fronte tanti fuoriclasse".
Il Torino continua ad essere una sorta di 'paradosso' con la
quarta miglior difesa e il quarto peggior attacco: "Le 13
partite senza reti al passivo sottolineano la voglia dei miei
ragazzi di non prendere gol, ma d'altra parte il fatto di non
segnare ci sta massacrando - l'analisi del croato sui numeri - e
dobbiamo alzare il livello dell'attacco: le grandi squadre
vincono 1-0, alcuni dettagli non ci hanno permesso di chiudere
il cerchio".
Tra gli artefici di questo super rendimento della
retroguardia c'è Buongiorno, che al 'Maradona' toccherà le 100
presenze in granata, mentre una delle delusioni del reparto
offensivo è Sanabria, a secco dalla sfida d'andata del 7
gennaio: "Non è brillantissimo e in questo momento vede la porta
piccola, ma con Zapata ha un ottimo rapporto e stanno sempre
insieme" dice sul paraguayano, insidiato da Okereke per un posto
al fianco del bomber colombiano.
A centrocampo, invece, non ci sono alternative: Ricci è
squalificato, Ilic è infortunato e Tameze non recupera, così gli
unici abili e arruolabili sono Linetty e Gineitis.
E anche lo
stesso Juric non sarà in panchina, fermato per due turni e
punito con un'ammenda di 15mila euro per aver perso le staffe
nel finale della sfida contro la Fiorentina: "Non cambia nulla
perché con il mio staff pensiamo le stesse cose, ammetto che
sono stati generosi nei miei confronti - dice il tecnico - e
ringrazio anche Italiano e Pradé, loro sanno che le mie reazioni
sono pura foga e non cattiveria".
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