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Al Teatro Elicantropo di Napoli 'Cervus' di Aaron Mark

Al Teatro Elicantropo di Napoli 'Cervus' di Aaron Mark

Crepe della vita di coppia ma pure la 'rovina' umana dei singoli

NAPOLI, 20 marzo 2024, 09:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sarà in scena al Teatro Elicantropo di Napoli da domani, 21 marzo, alle 20.30 (repliche fino a domenica 24), 'Cervus' del drammaturgo americano Aaron Mark, con Ludovica Apollonj Ghetti e Michele Demaria, quest'ultimo anche regista, traduttore e scenografo. Presentato da Lumik Teatro e Teatro Studio Uno, 'Cervus', opera sarcastica e pungente, dalle tinte noir e grottesche, racconta la solitudine e le incomprensioni di una coppia contemporanea, che nel suo allestimento si avvale delle musiche originali di Giorgio Mirto e delle luci a cura di Michelangelo Vitullo.
    Ken e Cynthia, marito e moglie, un weekend in campagna, spiega una nota di presentazione. "Lui parla parla parla e lei si limita ad ascoltare (forse). Sono finalmente rimasti soli, poiché la figlia è andata all'università, il gatto è scappato, la madre è morta.
    Possono, finalmente, ritrovare la loro vita di coppia e godersi un po' di solitudine. Durante il tragitto però investono un cervo e la bestia agonizza in mezzo alla strada". Se la donna, in preda ai sensi di colpa, vuole salvarla, l'uomo, più pragmaticamente, mette fine alle sue sofferenze dandole il colpo di grazia. La donna però non si rassegna, intravedendo vita lì dove c'è solo un corpo morto sanguinante. Decide, quindi, di mettere il cervo nel portabagagli e lo porta a casa per prestargli soccorso. Quello che doveva essere un weekend romantico si tramuta in un weekend delirante dove Cynthia, la donna, cerca di nutrire un cadavere, lo coccola e gli parla, mentre l'uomo assiste impotente al progressivo delirio di sua moglie.
    In un continuo ribaltamento di forze tra zucche e omelette, tra sangue e docce, si svolge questa nerissima commedia. I legami familiari, gli impegni lavorativi, i soldi, lo stress della vita quotidiana vengono messi sulla bilancia insieme con terra, sangue e acqua, in un'altalena emozionale officiata dall'occhio vitreo del misterioso Cervus. "E' una pièce divertente ma spietata nell'esaminare la natura dell'uomo - conclude la nota - ma divertita nel raccontarne le inadeguatezze, con protagonisti normali, con i difetti e le idiosincrasie dell'uomo moderno".
   

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