Un tuono, la vista di un manifesto
funebre nel ventre di Napoli, la sigaretta che si accende, la
scatola nera dei ricordi che si sblocca. Si apre così il primo
dei sette racconti di "Ieri Notte" (ad est dell'equatore,
collana Liquid), esordio letterario di Carmine Saviano,
giornalista di La Repubblica: domani a Napoli alle 18.30 alla
Fonoteca ( via Morghen, 31 c/f) presentazione musicale del
libro.
Il desiderio di acquistare la prima chitarra elettrica, due
amici che negli anni del liceo delimitano con la musica il
perimetro della loro amicizia, uno studio di registrazione in
cui sogni e realtà si confondono. E poi le note di Pharoah
Sanders, dei Mogwai, dei Pavement e degli Alice in Chains. In
ognuno dei sette racconti di "Ieri notte" la musica è sfondo e
protagonista, personaggio invisibile ma determinante, altra
forma di linguaggio. Con la presentazione a Fonoteca, i racconti
tornano quindi a casa. Parole e musiche si intrecceranno grazie
agli interventi musicali del cantautore Gnut e alle letture di
Gianni Aversano che poi dialogheranno con l'autore e con Ilaria
Urbani.
L'esistenza intreccia gioco e paura nel racconto di una città
decadente e onirica, sempre maestra di autoironia, con l'autore
che restituisce, con una lingua contemporanea e viva, la
parabola di chi, nato negli anni Settanta del '900, arriva ai
suoi ultimi giorni poco dopo il 2050. Tra grottesco e
introspezione psicologica, la scrittura dal passo
cinematografico affonda lo sguardo in una metropoli melanconica
e magica, tra adolescenze perdute e atmosfere surreali, tra
incubi resistenti al giorno e conversazioni rimandate da troppo
tempo. E ci si affaccerà nel futuro prossimo con un rogo
inaspettato al Corso Umberto e con l'ultimo desiderio di un
morente: giocare a pallone al Belvedere di San Martino.
Carmine Saviano è nato a Napoli nel 1977, vive a Roma.
Giornalista della redazione Spettacoli del quotidiano "La
Repubblica", scrive per "Il Venerdì"
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