E' una reincarnazione mediterranea
del personaggio delle "Mille e una notte" 'L'ultimo viaggio di
Sindbad' di Erri De Luca spettacolo che approderà in scena,
sabato 8 febbraio alle 21 (in replica domenica 9) negli spazi
del Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli, con la regia di
Annamaria Russo. Presentato dallo stesso palcoscenico
partenopeo, l'allestimento vedrà protagonisti Marco Palumbo,
Alfredo Mundo, Gennaro Monti, Sonia de Rosa, Michele Costantino,
Rita Ingegno, Cristoforo Iorio, con le sonorizzazioni di Gennaro
Monti e le scene di Elio Rivera.
Un marinaio che ha visto ogni tempesta e ogni bellezza,
sottolinea una nota, "è al suo ultimo viaggio. Mestiere spietato
il suo, guardiano di una folla ammassata nella stiva. Nemico e
custode di un'umanità in fuga, trasporta migratori e migratici
verso il nostro Occidente, chiuso a filo spinato. Sottocoperta
un carico di uomini, donne, bambini aspetta di arrivare alle
coste italiane. Sono migranti in viaggio, accomunati dalla
stessa sorte. E poi, c'è il mare, con la sua forza terribile, i
riti propiziatori e la sua generosità inattesa. Nella stiva
chiusa come la notte si masticano preghiere e superstizioni, si
fanno riti per allontanare la morte che viene con le onde. Il
viaggio oltre il mare si può compiere solo stringendo la carne
di chi si ama. Solo così si può durare oltre il sale che
inghiotte i ricordi".
La verità, forse, è nelle parole del capitano che conosce la
legge delle acque: "Si salvano dai malanni e dalle tempeste
quelli che hanno una donna che li aspetta. In punto di pericolo
le forze si raddoppiano, sono in due a combattere. La morte si
stanca contro due alla volta, preferisce i solitari". Sindbad,
si evidenzia ancora, "conosce ogni tempesta e ogni bellezza, ha
visto uomini e donne lasciare l'Europa per raggiungere l'America
nel primo Novecento. Oggi è lui a portare verso il sogno
italiano ed europeo i nuovi migranti, che riempiono la sua
storia di sogni, leggende, incoscienti atti di coraggio".
Ma ad allacciare gli uomini alle parole ci sono anche Giona,
Kohélet, san Paolo, Sheherazade, e altre voci ancora. E
soprattutto c'è il mare, con la sua forza terribile, i riti
propiziatori, la generosità inattesa. "Un testo di appuntamenti,
questo di Erri De Luca, cercati, mancati, trovati, in una prosa
scarna ed evocativa, che fa di una pièce teatrale un
indimenticabile racconto" conclude la nota.
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