Nell'Aula De Simone del Liceo
Ernesto Pascal di Pompei, secondo appuntamento del ciclo
'Comunicare al tempo dell'intelligenza artificiale', fortemente
voluto dalla dirigente scolastica, professoressa Filomena
Zamboli, e curato dalla professoressa Maria Cutolo. Edoardo
Camurri, noto conduttore radiofonico e televisivo, ha tenuto una
lectio dal titolo 'Di cosa parliamo quando parliamo di realtà',
a partire dal suo ultimo libro,' Introduzione alla realtà'. Di
formazione filosofo, laureatosi a Torino con Gianni Vattimo,
Camurri ha saputo 'provocare' con grande intelligenza gli
studenti, sollecitando una riflessione sulla realtà felicemente
remota dai luoghi comuni. Partendo dalla definizione di Maine de
Biran, "la realtà è ciò che resiste", Camurri ha spiegato in
cosa consista questa resistenza. Da un lato, la realtà è un
vincolo, è qualcosa che si impone a ogni vivente fin dalla
nascita. E l'uomo, secondo la filosofia antica, è tra i viventi
quello che più risente della forza coercitiva della realtà, dal
momento che è l'unico animale a nascere piangendo. Da un altro
lato, tuttavia, la realtà nella quale ognuno di noi è immesso è
anche una formidabile scoperta. Per Camurri, si fa veramente
esperienza della realtà quando si prova meraviglia, quando ci si
si stupisce per qualcosa di inaspettato che ci accade. Non a
caso, Aristotele faceva coincidere l'inizio della filosofia con
il thauma, ossia con l'evento della meraviglia. Ecco che davanti
alla realtà si può assumere una postura duplice: o di chiusura,
di paura per quello che la realtà può riservare; o di apertura,
di disponibilità ad accogliere l'esperienza meravigliosa
dell'inatteso. Dopo la lectio, Camurri si è concesso al fuoco di
fila delle domande degli studenti, provando a soddisfare le loro
curiosità e ampliando il discorso, fino a toccare temi di
cruciale importanza come le ultime frontiere delle neuroscienze
e l'intelligenza artificiale.
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