Una campagna di campionamento di
microplastiche è stata avviata nel Parco reale della Reggia di
Caserta, grazie ad un intesa sottoscritta dalla direzione del
museo patrimonio dell'Unesco e dal Dipartimento di Scienze
Chimiche dell'Università degli studi di Napoli Federico II, in
collaborazione con il Dipartimento di Biologia dello stesso
Ateneo; l'obiettivo che si vuole raggiungere con il monitoraggio
ambientale è di accertare l'eventuale correlazione tra le
microplastiche e le croste nere presenti sulle sculture del
Parco reale, anche al fine di realizzare, sulla base dei
risultati delle analisi, interventi mirati di tutela,
conservazione e valorizzazione del patrimonio vegetale e di
quello storico-artistico.
La procedura di campionamento si basa su una metodologia di
biomonitoraggio, applicata per la prima volta nell'ambito del
progetto Pnnr Changes Spoke 5 nella Reggia di Caserta, Un
metodologia che prevede l'analisi di alcune specie vegetali
presenti nel Parco Reale, come il pittosporo e altri arbusti a
foglia liscia, e di licheni trapiantati appositamente nel
Giardino Inglese e nel Bosco vecchio; questi esemplari sono
stati selezionati perché in grado di "catturare" il particolato
atmosferico e quindi gli agenti inquinanti ad esso associati.
Sotto la lente di ingrandimento del microscopio di chimici e
biologi, quindi, si svelerà in che misura le microplastiche si
diffondono nelle aree del Parco reale, considerando sia le fasce
boschive più interne, sia quelle più prossime al perimetro
cittadino.
Le particelle rinvenute sui campioni saranno caratterizzate per
accertare la loro natura, così come sarà valutata la loro
presenza nelle croste nere che si sono formate sulle statue del
Parco reale. Sarà dunque studiata l'eventuale correlazione tra
le microplastiche trovate e gli effetti che esse sortiscono
sulle opere disseminate nel Bosco vecchio, lungo la Via d'acqua
e nel Giardino Inglese.
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