Sopperire alla progressiva chiusura
dei negozi con un mercato e venire incontro alle persone di una
certa età che hanno difficoltà a recarsi nei centri più grandi
per fare la spesa: è l'iniziativa partita ieri nel comune
dell'Alto casertano di Tora e Piccilli su iniziativa del sindaco
Vincenzo D'Agostino che punta anche a fare in modo che i
cittadini si ritrovino nella piazza del mercato, tra le
bancarelle, per incontri, dialoghi, condivisioni di esperienze,
ridare identità sociale ai luoghi.
Tora e Piccilli sorge su due cucuzzoli di colline delle
pendici del complesso vulcanico di Roccamonfina e malgrado sia
piccoli è ricco di risorse e idee proficue. Già sede di
interesse storico mondiale per via delle orme che gli ominidi
lasciarono circa tre milioni di anni fa sulla fluida lava
vulcanica, oggi roccia, e conosciute come "Le ciampate del
diavolo".
Si tratta di luoghi suggestivi, che da Napoli hanno attratto
per primi Massimo Pastore e Antonio Maiorino, che hanno scelto
di abitare nel borgo disabitato di Foresta e avviato la rassegna
di teatro e musica di artisti partenopei e nazionali. Dopo
Massimo e Antonio il borgo di Foresta ha ripreso a vivere e
tutte le case sono state acquistate e abitate da cittadini
desiderosi di quiete e natura. Attualmente il Comune è il set
cinematografico del film: "Ritorno a Tora", del regista Luca
Gianfrancesco. Le riprese del film sono avvolte dal più assoluto
segreto, con la complicità degli abitanti del luogo. Si sa solo
che l'opera cinematografica riguarda lo stesso periodo storico
che è valso all'intero Comune l'alto riconoscimento di
appartenenza al "Giardino dei Giusti".
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