"Il sovraffollamento è il primo
problema che emerge dalla mia visita nel carcere di Fuorni" dove
"vanno potenziate, stabilizzandole, le figure di ascolto di
psicologi e assistenti sociali: nello scorso anno c'è stato un
suicidio, undici tentativi di suicidio, scioperi della fame e
atti di autolesionismo". Così il garante campano delle persone
sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele
Ciambriello dopo la sua visita nel carcere di Fuorni-Salerno.
Durante la visita nell'istituto (che ospita 503 uomini e 57
donne detenute mentre la capienza regolamentare è di 376 posti)
il garante è stato accompagnato dalla direttrice Gabriella
Niccoli e dalla vicedirettrice Belen Suozzo.
Ciambriello esprime "solidarietà all'agente che ieri è stato
aggredito da un detenuto e ribadisco che il tema della salute
mentale nelle carceri campane deve essere attenzionato a livello
regionale aprendo l'articolazione psichiatrica nella casa di
reclusione di Sant'Angelo dei Lombardi, nel carcere di Benevento
e una nuova Rems in Campania, così come è stato deliberato dal
Consiglio regionale".
Per il garante campano delle persone sottoposte a misure
restrittive della libertà personale "vanno altresì potenziati i
dipartimenti di salute mentale, i serD, le politiche sociali di
inclusione per i detenuti psichiatrici per evitare che il
carcere sia l'unica soluzione al problema".
"Anche in questo Istituto - ha concluso Ciambriello - ho
incontrato detenuti che devono scontare meno di un anno di
carcere. Ribadisco che a livello nazionale sono 8mila i detenuti
e a livello regionale 902 che devono scontare meno di un anno di
carcere e non hanno reati ostativi. C'è l'urgenza di un
provvedimento deflattivo da parte del Governo, c'è bisogno di un
indulto".
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