Educare le giovani generazioni su
temi fondamentali come la salute, la prevenzione, la sessualità
consapevole, il contrasto al bullismo e al cyberbullismo.
Promuovere relazioni sociali sane, migliorare l'accesso ai
servizi sanitari, favorire l'inclusione delle fasce più
vulnerabili della popolazione, come anziani, disabili, migranti,
persone socialmente ed economicamente svantaggiate che spesso
non riescono ad accedere ai servizi sanitari di base alimentando
il fenomeno della rinuncia alle cure. Contribuire insomma a
creare un sistema di salute e benessere più equo e sostenibile.
Sono questi gli obiettivi del progetto "Ponte" messo in campo
dalla Regione Campania, dalla Asl Napoli 1, Asl di Salerno,
Cittadinanzattiva e LinkHealth. Un percorso che punta a
promuovere nelle scuole, mei luoghi di lavoro e in ambiti
sociali, la cultura della prevenzione sanitaria e del benessere
collettivo attraverso percorsi formativi, informativi e di
screening per intercettare soggetti altamente fragili che
difficilmente avrebbero la possibilità di accedere ai servizi
sanitari pubblici.
Dopo aver superato l'esame del nuovo sistema di garanzia, che a
livello nazionale definisce i parametri minimi e le pagelle
delle Regioni relative alle cure erogate nell'area ospedaliera,
distrettuale e della prevenzione, la Regione Campania punta ora
a consolidare i risultati relativi al miglioramento degli stili
di vita, alla consapevolezza in giovani a rischio, in adulti
fragili e nelle fasce di popolazione più vulnerabili,
all'importanza della prevenzione per incidere sull'aspettativa
di vita alla nascita che, in Campania, è tra le più basse
d'Italia. Ciò anche a causa di una ridotta adesione ai programmi
di prevenzione, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della
popolazione.
Alla presentazione del progetto ieri a Napoli hanno partecipato
Ugo Trama, funzionario regionale direttore di staff con funzioni
di supporto nella verifica delle performance degli enti del Ssr,
Lorenzo Latella, segretario regionale Cittadinanzattiva
Campania, Ciro Verdoliva e Gennaro Sosto, rispettivamente
manager della Asl Napoli 1 e della Asl di Salerno, Lucia Marino,
direttore dipartimento di prevenzione della Asl Napoli 1,
Arcangelo Saggese Tozzi, Direttore del dipartimento di
prevenzione Asl Salerno, Rosamaria Zampetti, Dirigente
responsabile dell'unità di Promozione della Salute della Asl di
Salerno. Ad illustrare infine il modello di prevenzione
integrata messo in atto in Campania Pierino Di Silverio,
segretario nazionale Anaao Assomed - Coordinatore del centro
regionale trapianti della Campania.
"Diverse ricerche evidenziano come l'aspettativa di vita in
Campania sia tra le più basse d'Italia a causa anche di una
ridotta adesione ai programmi di prevenzione, soprattutto tra le
fasce più vulnerabili della popolazione - ha sottolineato
quest'ultimo - tra queste rientrano gli anziani, i disabili, i
migranti e le persone socialmente ed economicamente
svantaggiate, che spesso non riescono ad accedere ai servizi
sanitari, aggravando il fenomeno della rinuncia alle cure". "In
parallelo problematiche sociali come il bullismo, la violenza di
genere e le dipendenze rappresentano una seria minaccia per il
benessere delle nuove generazioni e delle comunità nel loro
complesso - ha aggiunto Trama - inoltre, la scarsa informazione
su temi fondamentali, come la prevenzione oncologica, la salute
sessuale e il benessere psicologico, limitano la capacità della
popolazione di adottare comportamenti preventivi e stili di vita
sani. Allo stesso tempo, molti lavoratori a causa di orari
lavorativi rigidi o mancanza di informazione, non partecipano ai
programmi di screening o consulenza sanitaria, rinunciando di
fatto a importanti opportunità di prevenzione".
La mancanza di una cultura della prevenzione dunque e
l'insufficiente accesso ai servizi sanitari stanno creando un
circolo vizioso che incide pesantemente sul benessere
collettivo, con conseguenze sociali ed economiche a lungo
termine. "Pertanto - ha concluso Trama - si rende necessario
potenziare le azioni di intervento agendo in maniera integrata,
coinvolgendo diversi settori della comunità e sensibilizzando le
persone fin dalla più giovane età".
TRE SETTING DI INTERVENTO
Tre i setting di intervento programmati; il primo, nelle scuole,
punta a far diventare giovani studenti delle scuole superiori
"Promotori di salute", capaci di diffondere la cultura della
salute e della prevenzione non solo tra i loro pari ma anche
all'interno delle loro famiglie e comunità. Cinque gli istituti
scolastici coinvolti: il Liceo classico Gian Battista Vico, gli
Istituti superiori Melissa Bassi, Enrico Caruso, il Galiano - da
Vinci e il Liceo classico Vittorio Emanuele-Garibaldi" (plesso
Garibaldi), per un totale di 250 studenti afferenti e un
percorso articolato in 6 moduli e 30 incontri che dal 5 febbraio
al Bassi, dove è iniziato, si concluderà il 7 aprile al Vico.
Identità di genere e contrasto alla violenza, Adolescenza,
salute e intimità, infezioni sessualmente trasmesse, Malattie
croniche non trasmissibili e corretti stili di vita,
l'importanza della diagnosi precoce e screening oncologici,
dermatologia: prevenzione e diagnosi precoce di problematiche
cutanee i temi dei 6 moduli di formazione nelle scuole. Tra
l'ultima settimana di marzo e la prima settimana di maggio
saranno organizzate cinque giornate della prevenzione, una per
ogni istituto scolastico, rivolte al personale della scuola e
alle famiglie di tutti gli studenti dell'istituto. Al termine
del percorso, gli studenti diventeranno promotori attivi di
salute all'interno delle scuole, organizzando interventi
peer-to-peer, e all'interno delle loro comunità, trasmettendo le
conoscenze acquisite a coetanei e adulti. Saranno inoltre
organizzate giornate di prevenzione presso gli istituti
scolastici che aderiranno al progetto in collaborazione con
l'ASL per offrire servizi gratuiti di screening e vaccinazioni
rivolti al personale scolastico
Il secondo percorso è dedicato alle fasce più vulnerabili. In
questo caso l'obiettivo è realizzare incontri di informazione e
sensibilizzazione sulla salute e la prevenzione, rivolti agli
operatori sociali e persone in situazioni di marginalità: senza
fissa dimore, ospiti nei centri di accoglienza individuati dalle
Politiche Sociali del Comune di Napoli (Centro di prima
Accoglienza in via De Blasi e Centro Diurno PAG). Interventi
mirati, attività di screening, consulenze e vaccini saranno
offerti dai servizi territoriali dell'Asl Napoli 1 Centro.
Il terzo percorso è dedicato ai luoghi di lavoro, lavoratori e
famiglie: tre le aziende coinvolte identificate nell'area Nord,
Centro e Sud della provincia di Salerno. Qui ad aprile saranno
organizzate le giornate della prevenzione. L'obiettivo di questa
fase è promuovere la prevenzione e il benessere trasformando le
aziende in spazi in cui la salute dei dipendenti e delle loro
famiglie sia una priorità.
L'evento finale di chiusura del progetto generale è in programma
il 15 maggio presso l'Auditorium della Regione Campania e mira a
condividere le esperienze più rilevanti emerse durante le
attività progettuali e discutere le prospettive future.
Il Progetto è stato realizzato con il contributo incondizionante
di:
ABBOTT, ASTRAZENECA, Bristol Myers Squibb, Daiichi Sankyo, GSK,
LEO Pharma, Menarini Group, Pfizer, TAKEDA, Viiv Healthcare
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