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Diabete, a Napoli 400 esperti da tutta Italia

Diabete, a Napoli 400 esperti da tutta Italia

Focus sugli effetti protettivi dei nuovi farmaci

NAPOLI, 19 marzo 2025, 13:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Diabete, sono in arrivo nuove cure che stanno rivoluzionando la storia clinica e l'approccio a questa malattia cronica che comporta danni a medio e lungo termine su tutti gli organi e apparati e che, se non prevenuta, curata o se curata male per le difficoltà di aderenza alle prescrizioni degli specialisti ruba letteralmente anni di vita ai pazienti recando danni alla retina, al cervello, al cuore, ai reni e a tutti gli organi vascolarizzati a causa del danno ai vasi sanguigni. Malati che in Campania sono circa 500 mila e in aumento per ragioni di familiarità genetica ma anche per errati stili di vita che rendono conto dell'alta incidenza di sovrappeso e obesità sin dagli anni giovanili tra i più alti tra le regioni italiane.
    Per tracciare il punto sulle nuove frontiere clinico-terapeutiche del diabete e dell'endocrinologia e della malattia renale legata al diabete si sono riuniti per tre giorni circa 400 specialisti provenienti da tutto il mondo. Lavori scientifici a cui hanno partecipato i maggiori esperti internazionali in tema di diagnosi e cura del diabete mellito e delle sue complicanze con particolare riguardo alle complicanze cardio-vascolari e renali. Fari puntati anche sulle cure dell'obesità altra condizione che coinvolge in maniera epidemica-pandemica la popolazione mondiale con picchi di incidenza nella provincia di Napoli tra i più alti d'Europa.
    "A livello internazionale dai dati del 2024 sono censiti oltre 600 milioni di soggetti diabetici - avverte Silvio Settembrini specialista napoletano della Asl Napoli 1 responsabile scientifico del convegno - e nel 2023 la popolazione di obesi sul pianeta ha superato il miliardo con previsioni di ulteriori incrementi nei prossimi anni. La popolazione affetta da Malattia renale cronica che spesso consegue al diabete ha superato gli 850 milioni e si prevede che nei prossimi due anni raggiunga il miliardo. Diabete mellito, Malattie renali croniche, infarto del miocardio e Ictus rappresentano dunque insieme ai tumori le principali cause di morte sul pianeta. Ma oggi esistono nuove cure, sistemi innovativi di monitoraggio della glicemia e di somministrazione dei farmaci che, adottate insieme a uno stile di vita sano, rendono l'aspettativa di vita dei malati di diabete sovrapponibili a quelle dei sani".
    Le nuove frontiere delle cure farmacologiche, ruolo dei Glp1 e Glp1 Gip agonisti nella cardioprotezione, gli inibitori dell'aldosterone, gli SGLT-2 inibitori, il rapporto tra diabete, obesità, sovrappeso e sindrome metabolica, il rapporto tra obesità e trombosi, le malattie cardio-nefro-vascolari, androgeni ed estrogeni nel controllo metabolico, le malattie epatiche (Nash, Nfld, Masld) e le relative cure imprenscindibili dall'attività fisica. E poi obesità e diabete, estrogeni e rischio cardiovascolare prima e dopo la menopausa, le novità per il trattamento delle dislipidemie, le glifozine e la protezione del fegato, le diete chetogeniche, nutaceutica e perdiabete, curare l'obesità per curare il diabete, i vantaggi dal monitoraggio continuo della malattia e dell'uso dei sensori per le infusioni con dispositivi digitali in continuo, la malattia renale cronica e le prospettive di cura i temi delle principali sessioni trattate nel convegno che si è concluso oggi a Napoli.
    Sono intervenuti Pasquale Perrone Filardi docente della Federico II e presidente della Società italiana di Cardiologia, Giuseppe Bellastella ordinario di Endocrinologia della Vanvitelli, Raffaella Bozzetti presidente della Società italiana di diabetologia e professore della Sapienza di Roma, Paolo Calabrò ordinario di Cardiologia della Vanvitelli, Giovanbattista Capasso nefrologo direttore scientifico del Biogem di Ariano Irpino, Antonio Cittadini ordinario di Medicina interna della Federico II, Anna Maria Colao, ordinario di Endocrinologia della Federico II, Luca De Nicola, presidente della Società italiana di Nefrologia e ordinario della Vanvitelli, Katerine Esposito ordinario di Endocrinologia della Vanvitelli, Maria Masulli presidente della Sid Regione Campania Basilicata, Roberto Minutolo ordinario di Nefrologia della Vanvitelli e tanti altri tra professori ordinari delle discipline coinvolte di università italiane e di altri paesi del mondo. "Le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morbilità e mortalità dei pazienti adulti con diabete mellito e un paziente diabetico adulto ha una probabilità di 2-4 volte più elevata, rispetto alla popolazione non diabetica, di morire di malattia cardiovascolare - è stato sottolineato dagli esperti - inoltre il 65% dei pazienti con diabete di tipo 2 (quello dell'adulto correlato al soprappeso e a uno stile di vita insalubre e che assorbe il 90% dei casi di diabete) muore per cardiopatia ischemica o ictus. Sebbene una riduzione dell'incidenza di malattie cardiovascolare sia stata osservata negli ultimi anni nella popolazione generale e anche tra i pazienti diabetici, anche grazie ai nuovi farmaci innovativi questo dato positivo viene controbilanciato dalla crescita costante dell'incidenza di diabete e in particolare del tipo 2, con un conseguente aumento significativo del numero di pazienti con complicanze macro-vascolari. Nel nostro Paese il numero di pazienti diabetici è passato da 1,5 milioni nel 1985 a 4 milioni nel 2015, ai circa 6 milioni attuali con una prevalenza del 5,7% secondo i dati Istat; in ogni famiglia allargata esiste un diabetico ma si calcola che nel nostro paese ci sia circa un milione di pazienti diabetici che non sa di esserlo e quindi tale considerazione pone l'esigenza di una diagnosi precoce per avviare rapidamente le terapie del caso in uno con il corretto approccio dietetico, di stile di vita , e di adeguato esercizio fisico. Circa una persona con diabete su tre sviluppa complicanze ai reni e, viceversa, chi soffre di malattia renale ha maggior probabilità di sviluppare complicanze metaboliche oltre che cardiovascolari. I reni depurano il sangue, regolano la quantità di liquidi nel corpo e producono anche ormoni che agiscono su ossa e sangue. Spesso sottovalutati, ma indispensabili alla salute dell'organismo, sono organi che possono ammalarsi fino ad arrivare a una completa disfunzione. A soffrire di malattie renali sono più di 6 milioni di persone in Italia ma solo uno su 10 ha una diagnosi. Una delle principali cause è il diabete, perché questa condizione può provocare danni al microcircolo renale e può anche essere responsabile di danneggiamento della conduzione dei neuroni con conseguente difficoltà di svuotamento della vescica, che a sua volta causa infezioni. Studi epidemiologici, infatti, dimostrano che circa un terzo dei pazienti diabetici sviluppa una malattia renale cronica. Per questo, prevenire il diabete aiuta anche a tutelare la funzione renale. Congresso si parla di scompenso cardiaco nei soggetti diabetici di dislipidemie e disturbi del colesterolo, di nutrizione e problematiche metaboliche correlate, di Ipertensione arteriosa e epatopatie metaboliche (Fegato grasso, fibrosi e cirrosi correlate). Ampio spazio ai nuovi farmaci innovativi (GLP1 agonisti iniettivi ed orali, le Gliflozine, i duali agonisti GLP1-GIP ( a Tirzepatide ) e gli antagonisti selettivi dell'Aldosterone ( il Finerenone) già utilizzati in tutto il mondo che stanno documentando grande efficacia terapeutica sul diabete, l'obesità e sul danno renale del diabete con le le conclusioni dedicate alla Nefropatia diabetica che ha coinvolto relazioni di elevato tenore scientifico e i massimi esperti, ricercatori e clinici, della materia con gli ultimi risultati della ricerca sulla malattia e sui nuovi farmaci della nefro-protezione.
   

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