Conclusa il 25 marzo la procedura
di licenziamento collettivo prevista dalla legge, la
multinazionale Usa Jabil ha comunicato la decisione, già
annunciata qualche settimana fa, di cedere lo stabilimento di
Marcianise con i 408 addetti alla Tme Assembly Engineering Srl
(Tma) nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e
da Invitalia (la Tme al 55% delle quote, Invitalia al 45%). Il
passaggio delle quote azionarie, spiega una nota della Jabil,
avverrà tecnicamente in due momenti: prima con il trasferimento
delle quote da Jabil Circuit Italia (Jci) a una NewCo (Jabil
NewCo) interamente controllata dalla prima, e poi con il
passaggio da Jabil NewCo alla società Tma.
"Con il perfezionamento della cessione delle quote - spiega
la multinazionale dell'elettronica - verrà scongiurato l'invio
delle lettere di licenziamento dei lavoratori del sito di
Marcianise, confermando così l'impegno di Jabil, al fianco di
Invitalia e Tme, per assicurare un futuro sostenibile per i
lavoratori del sito".
La Jabil ha dunque atteso che finisse la procedura di
licenziamento collettivo, durata 75 giorni, per far tornare al
centro della vertenza la soluzione Tme, più volte proposta nei
mesi scorsi e bocciata dai lavoratori in un'assemblea tenuta in
fabbrica a novembre. Una mossa che mette lavoratori e sindacati
quasi con le spalle al muro, anche perché si tratta di una
cessione unilaterale, su cui sindacati e lavoratori non hanno un
diritto di veto, ma possono solo sedersi al tavolo per trattare
eventuali condizioni economiche.
Con l'avvio della procedura di cessione si apre quindi un
periodo di 25 giorni affinchè azienda e sindacati trattino - la
sede dovrebbe essere Confindustria - proprio sugli aspetti della
retribuzione e delle condizioni di lavoro. I dipendenti Jabil
che non volessero passare nella nuova azienda non possono far
altro che dimettersi. La vertenza dunque sembra imboccare una
strada ben precisa, anche in vista del tavolo al Ministero delle
Imprese e del Made in Italy convocato dal Ministro Urso per il
16 aprile; sindacati e lavoratori hanno ribadito anche dopo la
fine dell'iter di licenziamento la volontà che Jabil resti a
Marcianise e hanno chiesto alla Regione e ai partiti di
appoggiarli in questa rivendicazione. Ma con l'avvio della
cessione del sito da parte di Jabil, e una soluzione alternativa
ai licenziamenti a portata di mano, sarà più difficile per
lavoratori e sindacati spingere sulla richiesta che Jabil resti
nel Casertano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA