Uno studio effettuato su una corte
di 121 pazienti, affetti da melanoma metastatico, condotto dal
gruppo di oncologi di Paolo Ascierto, ma che si è avvalso della
collaborazione delle professionalità più qualificate
dell'Istituto nazionale Tumori Pascale di Napoli, ha evidenziato
che i soggetti che assumono un semplice antistaminico, come la
Cetirizina (il più comune Zirtec), hanno risposte migliori al
trattamento con immunoterapia rispetto ad altri che non fanno
uso di questo farmaco. Nello specifico è stato osservato che i
pazienti trattati con Cetirizina, in concomitanza con
l'immunoterapico anti-PD-1, hanno una sopravvivenza libera da
malattia e sopravvivenza globale significativamente più lunga.
Inoltre, i pazienti che assumono Cetirizina hanno risposte
migliori anche in termini di beneficio clinico.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Journal of Translation
Medicine, si legge in una nota, è stato valutato il profilo di
espressione genetica di tutti i pazienti e le analisi di questa
indagine hanno evidenziato che 71 soggetti su 121, che assumono
il farmaco antistaminico, hanno avuto un aumento del marcatore
specifico delle cellule immunitarie buone (quelle cioè che
combattono il tumore).
"Nel complesso - dice Domenico Mallardo, biologo e prima firma
di questo studio - le nostre osservazioni suggeriscono che la
terapia concomitante con Cetirizina può aumentare l'efficacia
degli agenti immunitari attraverso l'interferone che promuove la
polarizzazione delle cellule immunitarie, macrofagi (M1) con una
forte attività anti-tumorale, rispetto invece ai macrofagi (M2)
che hanno un'attività pro-tumorale. È noto, d'altra parte, che
la Cetirizina ha un'attività antistaminica ed effetti
antinfiammatori e migliora la produzione di interferone". Allo
studio retrospettivo, vale a dire portato avanti su soggetti già
in terapia, ha partecipato un po' tutto l'Istituto. Le altre
firme, oltre Mallarto: Miriam Paone, Ester Simeone, Luigi
Scarpato, Marco Palla, Vito Vanella, Maria Grazia Vitale, Teresa
De Cristofaro, Valentina Borzillo, Alessio Cortellini, Francesca
Sparano, Sandro Pignata, Francesco Fiore, Corrado Caracò, Piera
Maiolino, Antonella Petrillo, Ernesta Cavalcanti, Dino Lastoria,
Paolo Muto, Alfredo Budillon e Paolo Ascierto.
"Mai, infatti, come in questo caso si può parlare di un
grandissimo gioco di squadra - dice il direttore scientifico
dell'Irccs partenopeo, nonché coautore dello studio, Alfredo
Budillon - Oltre al gruppo di Ascierto tra le firme troviamo le
professionalità più qualificate di vari settori, dalla
radiologia alla radioterapia, dalla farmacia alla medicina
nucleare, al laboratorio di analisi". "Sebbene a livello
internazionale si sta da poco discutendo delle possibili
interazioni tra l'assunzione di antistaminici ed il trattamento
con immunoterapia - aggiunge il direttore generale del più
grande polo oncologico del Mezzogiorno, Attilio Bianchi - il
gruppo di oncologi del nostro Istituto è stato il primo a dare
una spiegazione a questo fenomeno confermando ancora una volta
l'eccellenza a livello internazionale del nostro Istituto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA