I primi 30 giorni dalla nascita
rappresentano il momento cruciale per la sicurezza, lo sviluppo
e la qualità della vita, ancora di più in epoca di bassa
natalità ed età materna avanzata di molte gravidanze, come
quella attuale.
Al centro di Neonatology in Naples, l'incontro scientifico
internazionale, presieduto dal professor Francesco Raimondi
dell'Università Federico II di Napoli, alla Stazione Marittima,
la sicurezza dell'evento nascita, con una due giorni di
confronto ed aggiornamento professionale a 360°, sui temi più
attuali della neonatologia.
"La Campania ha raggiunto oggi buoni standard di qualità della
rete di assistenza del percorso nascita", afferma Raimondi,
direttore dell'U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva
Neonatale dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.
I numeri della Federico II, polo di eccellenza e riferimento per
il sud Italia, parlano da soli: in controtendenza con il
decremento delle nascite attuale campano e nazionale, ha visto
2.897 nati nel 2021, con una proiezione di oltre 3.000 nel 2022.
Rappresenta il più grande centro materno infantile del sud
Italia, con i suoi 420 ricoveri in TIN e Subintensiva nel 2021 e
una proiezione di 480 per il 2022, 350 trasporti neonatali,
provenienti da tutta la Campania, un percorso neonato COVID-19
separato, una Unità di Infezioni Congenite con 2.000 accessi
all'anno, Follow-up del neonato a rischio di danno neurologico
permanente, che vede 650 accessi all'anno ed un Ambulatorio di
Neonatologia con 4.200 prestazioni annue.
"Per mantenere gli standard di un'assistenza neonatale che può
definirsi già oggi abbastanza efficiente, continuare
costantemente a migliorarla ed agire laddove si presentino delle
criticità, occorrono risorse, strumenti e formazione adeguati,
per consentire a medici, infermieri ed a tutto il personale
sanitario di fornire cure in sicurezza", continua Raimondi. "La
Neonatologia non fa eccezione al caso, ad esempio, dei reparti
di Pronto Soccorso, dove il personale specializzato oggi è
sempre più difficilmente reperibile e dove sempre più spesso si
va in affanno, per carenza di risorse. È necessario un
allineamento, anche alla luce degli Standard organizzativi ed
assistenziali proposti dalla Società Italiana di Neonatologia
(SIN)".
Ad aprire i lavori della quarta edizione di "Neonatology in
Naples", i saluti del rettore Matteo Lorito e del direttore
generale dell'AOU Federico II Giuseppe Longo. A seguire, il
presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), Luigi
Orfeo, ha introdotto i temi della due giorni napoletana. Hanno
moderato la prima sessione Fabio Mosca presidente SIN Safe e
Giovanni Corsello, consigliere nazionale e coordinatore della
Commissione Bioetica della SIN, che ha portato anche i saluti
della Società Italiana di Pediatria (SIP).
Oltre 250 le presenze, tra autorevoli specialisti italiani ed
internazionali, tra i quali Javier Rodriguez Fanjul da
Barcellona, Maria Victoria Fraga da Filadelfia, Almudena Alonso
Ojembarrena da Cadice ed il Prof. Daniele De Luca da Parigi.
Tra i principali temi trattati: le malattie respiratorie del
neonato, che costituiscono gran parte del lavoro quotidiano del
neonatologo, i nuovi trattamenti per l'ipossia alla nascita, le
strategie per l'inizio e l'aumento dell'alimentazione enterale
nel neonato pretermine, le infezioni perinatali, l'encefalopatia
ipossico ischemica, l'enterocolite necrotizzante e tecniche
avanzate di ventilazione meccanica. Un seminario internazionale
sarà dedicato ai progressi della diagnostica ecografica non
invasiva in ambiente di emergenza urgenza neonatale (cosiddetta
POCUS o Point of Care UltraSound).
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