La "bellezza quasi inarrivabile" della scuola caravaggesca del Seicento, con i suoi colori e le sue linee perfette, la stravaganza della pop-art con l'opera del suo massimo rappresentante, Andy Wahrol, e il trionfo della classicità con la Mater Matuta.
Sono venti le opere che saranno esposte a Casal di Principe nel bene confiscato alla camorra e intitolato a don Peppe Diana nei quattro mesi (21 giugno-21 ottobre) della mostra "La luce vince l'ombra - gli Uffizi a Casal di Principe". Arriveranno dagli Uffizi (otto), dalla Reggia di Caserta (una), dal Museo di Capodimonte (nove) e da quello Campano di Capua (uno).
I pittori della scuola sorta dopo l'esperienza artistica del Caravaggio saranno i grandi protagonisti: sei dipinti arriveranno dalla galleria fiorentina, la più famosa al Mondo, tra cui "Santa Caterina d'Alessandria" di Artemisia Gentileschi, "Vanità" di Mattia Preti, "Salomè" con la testa del Battista di Giovan Battista Caracciolo; altri otto arriveranno dal noto museo napoletano, come la "Natura Morta" di Giovan Battista Ruoppolo, o la "Strage degli Innocenti" di Massimo Stanzione, "Venere e Satiro" di Pacecco de Rosa.
Dalla Reggia borbonica verrà prestato il "Fate presto" di Wahrol (opera realizzata reinterpretando, nello stile della Pop Art, la prima pagina de "Il Mattino" pubblicata il 26 novembre 1980, tre giorni dopo il terremoto in Irpinia), da poco rientrato dal Madre di Napoli, mentre da Capua arriverà l'antica statua Mater Matuta che nella mitologia romana rappresentava la dea del Mattino o dell'Aurora.
"La bellezza porta bellezza - spiega lo storico dell'arte, Vincenzo Mazzarella, della Sovrintendenza Speciale per la Reggia di Caserta e storico dell'arte - mettere vicini i quadri della Scuola Caravaggesca e la più grande espressione dell'arte popolare come il dipinto di Wahrol è una scelta condivisile e coraggiosa, perché può cogliere le varie sensibilità dei visitatori, che sicuramente resteranno affascinati nel vedere tanta bellezza in un luogo in cui obiettivamente non ce ne é mai stata molta".
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