"Il nostro Paese investe troppo poco
in ricerca e innovazione, con un numero di ricercatori inferiore
alla media europea e finanziamenti che ci collocano al 15º posto
tra i Paesi Ocse. La scienza non è una variabile temporanea, ma
deve essere una costante nel tempo: senza un piano strutturale,
il sistema rischia il collasso". Lo ha detto nell'Aula di
Palazzo Madama il senatore Francesco Giacobbe (Pd), intervenendo
in sostegno della mozione di Elena Cattaneo, finalizzata a
garantire un finanziamento più stabile e trasparente alla
ricerca in Italia.
Il senatore ha evidenziato le criticità del sistema attuale:
"I bandi Prin sono stati irregolari e insufficienti, con lunghe
pause e finanziamenti inadeguati. Il Fondo Italiano per la
Scienza ha tassi di successo ridicoli, intorno al 2-3%, mentre
in Francia arrivano al 24%. L'assenza di un'agenzia nazionale
per la ricerca, che coordini e garantisca una pianificazione
pluriennale, ci penalizza gravemente".
Ma la questione, ha sottolineato Giacobbe, va oltre il
semplice finanziamento: "Stiamo assistendo a una silenziosa ma
devastante emorragia di talenti. Ogni anno, migliaia di
ricercatori italiani sono costretti a portare il loro sapere
all'estero perché il nostro Paese non offre condizioni di lavoro
adeguate. L'indebolimento degli incentivi fiscali per chi
rientra è stato un errore gravissimo: avevamo finalmente uno
strumento per riportare a casa i nostri migliori talenti, ma
anziché rafforzarlo è stato limitato e reso poco appetibile".
Nel suo intervento, il senatore ha ricordato il caso del
professor Giuseppe Barca, italiano dell'Università di Melbourne,
primo connazionale nella storia a vincere il Gordon Bell Prize,
il "Nobel del supercalcolo", per la creazione di un algoritmo
rivoluzionario in ambito chimico e biologico: "Un risultato
straordinario, che avrebbe meritato il plauso delle istituzioni
italiane. Invece, con rammarico, ho scoperto di essere stato
l'unico a scrivergli per congratularmi. È inaccettabile che il
nostro Paese dimentichi le proprie eccellenze solo perché
lavorano all'estero".
Giacobbe ha quindi ribadito la necessità di un piano
strutturale per la ricerca e l'innovazione: "Servono
investimenti seri, condizioni di lavoro competitive, incentivi
fiscali per chi torna e soprattutto una visione politica chiara.
Per questo invito tutti a sostenere questa mozione: fermare la
fuga di cervelli non è solo un atto di giustizia verso i nostri
ricercatori, ma una necessità strategica per il futuro
dell'Italia".
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