Negli ultimi otto anni, a fronte di
530.965 posti autorizzati, i governi che si sono succeduti ne
hanno realizzati solo 261.939, pari al 49%. Non sono stati
utilizzati tutti i canali di reclutamento disponibili (GPS) per
le assunzioni. Lo stesso vale per le graduatorie degli idonei
dei precedenti concorsi. È quanto emerge dal dossier elaborato
dalla Uil Scuola Rua, che analizza il periodo dal 2016/2017 al
2023/2024.
"Nell'anno scolastico 2023/2024 - ricorda il segretario
generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile - i posti
vacanti ammontavano a 81.023. Di questi, 30.216 accantonati per
i concorsi Pnrr. Considerando quindi il numero effettivo di
cattedre disponibili (81.023) le assunzioni reali effettuate
(43.129) sono state pari al 53,23% del totale possibile.
La trasformazione dell'intero organico di fatto in organico di
diritto resta, per la Uil, un punto imprescindibile - sottolinea
il segretario -. Permetterebbe non solo di assumere i precari su
tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe
un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la
continuità didattica.
Assumere su tutti i posti vacanti è un atto dovuto per il
futuro della scuola e del Paese. Ciò deve essere fatto
utilizzando anche le graduatorie provinciali per le supplenze
(Gps) e tutti gli idonei dei concorsi già espletati. È
inaccettabile non assumere anche i docenti già abilitati e
specializzati già presenti nelle graduatorie per le supplenze o
bandire nuovi concorsi senza aver esaurito le graduatorie degli
idonei del concorso 2020 e 2023. Bisogna garantire i diritti di
chi ha numerosi anni di esperienza o ha già superato una
selezione.
Il costo della stabilizzazione per ogni precario, da noi
quantificato attraverso un recente studio, è di circa 720 euro,
circa 180 milioni l'anno", conclude il segretario.
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