Non solo canzoni. Non solo look. "Quest'anno al Festival per la prima volta debutta anche la cellulite". A raccontarlo all'ANSA è Cristina Fogazzi, regina dei social come l'Estetista cinica (solo su Instagram conta un milione di followers) e soprattutto fondatrice del beauty brand tutto italiano Veralab, per il terzo anno skincare partner del Festival. A Sanremo, come ormai da tradizione, anche quest'anno è arrivata la loro ruota panoramica alta 28 metri, il pop up store, ma soprattutto uno spot in prima serata che vuole sfruttare l'occasione non per parlare di prodotti, ma per lanciare un messaggio forte (e ironico come è nella cifra del brand) di body positive e accettazione di se'.
"Sanremo? Tutti pensano sia una sorta di villeggiatura per anziani, ma è un frullatore -racconta lei all'ANSA - Vederlo di persona, all'Ariston, poi, ti fa scoprire cose che in tv non arrivano. Come la partecipazione del pubblico in sala. L'anno di Blanco che prese a calci le rose avevo un signore dietro di me che urlava ogni tipo di improperio", ride. "Quest'anno grazie a Carlo Conti, mi sembra siamo tornati molto a un'idea di varietà.
Ma oltre alle canzoni o alla conduzione, da domani leggeremo i soliti commenti e pagellini, anche feroci. Ed è sempre la solita storia: sugli uomini nessuno dice 'questo è ingrassato o dimagrito'. O 'come si è tinto i capelli?'. Sulle donne e sul corpo delle donne, invece, si dice di tutto. Accade anche nella vita quotidiana. Noi, quando entriamo in una stanza di lavoro, sappiamo che oltre a ciò che dovremo dire, dobbiamo pensare anche a come siamo vestite, truccate, se abbiamo la ricrescita ai capelli, le borse sotto gli occhi. A un uomo non capita. In tv, sulle riviste, nella moda - prosegue - continuiamo a vedere rappresentato sempre un certo tipo di donna, perfetto. E non basta passare da un estremo all'altro per essere inclusivi, come accade in passerella: sono tutte magrissime e poi sul finale esce una modella taglia 52. Va bene, ma tutte le donne che incontriamo ogni giorno, che stanno nel mezzo? Le taglia 44-46, intendo, dove sono? Per questo abbiamo deciso di portare a Sanremo uno spot che non parli di nessuno dei nostri prodotti, ma delle imperfezioni come la cellulite, le rughe, l'acne, ma anche il ragazzo che rimane incastrato nel parcheggio e deve uscire dall'auto dal finestrino, la signora elegante che va in giro con la carta igienica attaccata al tacco, la ragazza che flirta ma quando sorride ha il prezzemolo tra i denti. Le imperfezioni del corpo sono le imperfezioni della vita. È importante che su quel palco passino anche questi messaggi, perché il Festival lo vedono tutti, dalla ragazzina alla nonna".
Come? "Il linguaggio è importante soprattutto per chi come me lavora tanto sui social - risponde - Anche se oggi è difficile.
La parola 'normalità', ad esempio, hai quasi paura a usarla.
Datemi un sinonimo! - ride - Aveva ragione però Michela Murgia quando una volta mi spiegò che se non cambiamo il linguaggio non cambieremo mai le cose".
Un modello che al Festival incarna i valori del body positive? "Per me regina indiscussa è Antonella Clerici, co-conduttrice con Carlo Conti e Gerry Scotti nella prima serata- risponde Fogazzi - È una donna che fa benissimo il suo lavoro da tanto tempo e che secondo me vive il passare degli anni con grande serenità. Non si è fatta stravolgere dalla medicina estetica, ci racconta la sua realtà e gioca molto con l'ironia, anche nella scelta dei suoi abiti. Un messaggio che mi piace tantissimo".
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