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Fiori e piante, è record di fatturato per il 'Made in Italy'

Fiori e piante, è record di fatturato per il 'Made in Italy'

Fiori recisi dominano il commercio florovivaistico in Europa. Toscana regione leader, poi Liguria

12 aprile 2025, 15:37

Redazione ANSA

ANSACheck
Una serra per produzioni florovivaistiche foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una serra per produzioni florovivaistiche foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Italia al terzo posto nel settore florovivaistico in Unione europea dopo Paesi Bassi e Spagna.  Secondo le stime, nel 2024 il valore della produzione italiana ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando i 3,25 miliardi di euro. Il valore a prezzi base del comparto florovivaistico italiano continua a crescere, registrando un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente, del 23% rispetto a cinque anni fa e del 30,8% rispetto a dieci anni fa.

Emerge dal il Primo Rapporto sul florovivaismo italiano, promosso da Myplant, Coldiretti e Assofloro, in collaborazione con Centro Studi Divulga e Istituto Ixè presentato alla 9^ edizione di Myplant & Garden, la più importante fiera internazionale per i professionisti del florovivaismo, del garden, del paesaggio e del verde sportivo in Italia.
Dati di settore
Il settore florovivaistico in Unione europea, secondo le proiezioni Eurostat, nel 2024 ha raggiunto un valore alla produzione di 24,5 miliardi di euro (+ 1% rispetto al 2023, +8% rispetto a cinque anni fa, +4,62 miliardi di euro rispetto a 10 anni fa), con l’Italia che contribuisce per poco meno di 3,3 miliardi, posizionandosi al terzo posto dietro Paesi Bassi e Spagna. In Spagna e in Italia il valore generato dal settore florovivaistico nel 2024 è il più alto mai registrato nell’ultimo decennio.
I principali produttori europei sono, nell’ordine:
1. Paesi Bassi, con 8,8 miliardi di euro, pari al 36,1% del valore complessivo dell’UE-27
2. Spagna con 3,9 miliardi di euro (15,9%)
3. Italia con poco meno di 3,3 miliardi (13,3%)
4. Germania con circa 2,5 miliardi (10,1%)
5. Francia con poco più di 1,8 miliardi (7,4%). 

In Italia il comparto rappresenta l’8% delle produzioni vegetali e il 5,3% del totale agricoltura, ed è rappresentato, secondo l’ultimo censimento agricolo, da 19mila imprese (9.356 operative nel vivaismo e 11.855 per piante e fiori). Le aziende italiane si dividono tra piccole realtà con fatturati inferiori ai 100.000 euro (60,4%) e imprese più strutturate, principalmente nel vivaismo, dove circa il 10% delle aziende supera i 500.000 euro di fatturato annuo. In base agli ultimi dati Eurostat disponibili, nel 2023 l’Unione europea contava 198 mila ettari destinati al florovivaismo, il 15% dei quali (29.780) sono in Italia.
La regione più importante per la produzione florovivaistica complessiva italiana risulta essere la Toscana, con un valore di produzione che si avvicina al miliardo di euro, corrispondente a oltre il 30% del mercato italiano.
Segue la Liguria con 446 milioni di euro (14,2%), letteralmente ‘Regina dei Fiori’. A completare le prime posizioni si trovano la Sicilia, con 302 milioni di euro (9,6%) e la Lombardia, con 277 milioni di euro (8,8%).

Francia, Paesi Bassi e Germania sono i principali acquirenti di prodotti italiani, mentre Paesi Bassi sono anche il principale fornitore per l’Italia, seguiti da Francia e Spagna.

I flussi commerciali globali di prodotti florovivaistici, da e verso l’Unione europea, hanno registrato un significativo trend di crescita nel periodo 2014-2023, con un aumento del 75,3% per le esportazioni e del 54,6% per le importazioni. I Paesi Bassi si confermano il principale esportatore di prodotti florovivaistici all’interno dell’Unione europea, con un valore delle esportazioni pari a 12 miliardi di euro, che rappresentano il 71,5% dell’export UE-27 nel 2023. L’Italia si posiziona al secondo posto dell’export UE con 1,2 miliardi di euro (7,2%), seguita dalla Germania con 896,2 milioni di euro (5,4%).
Per quanto riguarda le importazioni, la Germania detiene il primato, con 2,8 miliardi di euro, pari al 23,1% dell’import di prodotti florovivaistici dell’UE-27 nel 2023. Seguono i Paesi Bassi, con poco meno di 2,7 miliardi di euro (22,1%) e la Francia con 1,3 miliardi (10,6%). L’Italia si colloca al quarto posto.

I fiori recisi continuano a dominare il commercio florovivaistico europeo, rappresentando circa un terzo delle esportazioni e delle importazioni complessive. Le piante in vaso, con esportazioni che hanno superato i 6 miliardi di euro sono la categoria in maggiore espansione, e rappresentano una porzione importante del commercio florovivaistico, con oltre un terzo dei flussi commerciali. Il mercato vivaistico copre il 14% delle esportazioni - quasi 2,3 miliardi di euro, di cui circa la metà proviene dai Paesi Bassi (1,1 miliardi) e un quinto dall’Italia (470 milioni).
L’export delle foglie, nel 2023, si aggira attorno ai 500 milioni di euro.
Criticità del comparto: Se da un lato il florovivaismo si conferma un pilastro dell’agricoltura e dell’economia italiana, dall’altro deve fare i conti con una congiuntura internazionale sfavorevole e la necessità di fronteggiare gli sbalzi climatici (secondo il Rapporto, il 65% delle imprese è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da eventi climatici quali alluvioni, grandinate, vento…): elementi di grande impatto per i costi di produzione e trasporto, con aumenti del +83% per l’energia, +45% per i fertilizzanti e +29% per sementi e piantine rispetto al 2020. A questo si aggiunge il problema della concorrenza da parte delle importazioni a basso costo, spesso provenienti da Paesi che non rispettano gli stessi standard ambientali, sociali e fitosanitari italiani: il 75% delle aziende intervistate nel Rapporto è stato interessato, negli ultimi 3 anni, da una fitopatologia; la diffusione di nuove fitopatologie è un problema segnalato dal 36% delle aziende.

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