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A Venezia 'The Lens of Time', la storia dell'occhiale italiano

A Venezia 'The Lens of Time', la storia dell'occhiale italiano

Dal 7 maggio, oltre 100 pezzi unici esposti a palazzo Flangini

VENEZIA, 29 aprile 2025, 20:37

Redazione ANSA

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Propone un interessante viaggio nella storia dell'occhiale italiano, tra eleganza, innovazione e sostenibilità, la mostra "The Lens of Time", che verrà inaugurata mercoledì 7 maggio a Venezia. a Palazzo Flangini.
    Promossa da Anfao in collaborazione con la Fondazione Museo dell'Occhiale, Fondazione di Venezia e Fondazione M9, l'esposizione celebra l'eccellenza italiana degli occhiali.
    Attraverso oltre 100 pezzi, selezionati tra il patrimonio del Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore e due prestigiose collezioni private - quelle dell'ottico veneziano Roberto Vascellari e del designer Lucio Stramare - l'esposizione racconta l'evoluzione dell'occhiale dalle sue origini nel XIII secolo fino alle sperimentazioni contemporanee. Ospitata nella sede della Fondazione di Venezia, Palazzo Flangini, a Cannaregio, la rassegna - aperta fino al 30 luglio - propone installazioni artistiche ispirate alla sostenibilità, momenti immersivi e interattive con visori virtuali Un percorso cronologico e tematico che unisce arte, design, tecnologia e moda . 

L’esposizione, con la curatela della Direttrice della Fondazione Museo dell’Occhiale Daniela Zambelli e la storica dell’arte Alessandra Cusinato, è un viaggio attraverso il tempo tra storia e design. La storia dell’occhiale: un percorso che parte dalle origini medievali fino alla rivoluzione industriale. In questa sezione si percorre l’evoluzione di materiali e forme, scoprendo inaspettate innovazioni, come gli occhiali da sole veneziani del Settecento e la moda dei fassamano dell’Ottocento. Il design contemporaneo: l’occhiale diventa protagonista della cultura pop e della moda italiana del Novecento, tra cinema, avanguardia, stilisti e sperimentazioni formali. Il presente e il futuro raccontano poi dell’occhiale come dispositivo tecnologico indossabile.

Il percorso si sviluppa in 12 tappe narrative, ciascuna rappresentata da un pannello tematico che arricchisce la visita di curiosità e dettagli sorprendenti:

· Le Origini – Dalle “pietre da lettura” ai primi occhiali del XIII secolo, la mostra apre con il racconto dei primi strumenti visivi e gli affreschi di Tommaso da Modena, che documentano l’uso degli occhiali tra religiosi e studiosi.

· Il Rinascimento – L’epoca dell’umanesimo porta con sé nuove tecniche di produzione delle lenti e delle montature, realizzate anche con l’utilizzo di argento, avorio e tartaruga, e nuove forme come l’“occhiale ad arco” o l’occhiale “da berretta”.

· Tra ‘600 e ‘700 – Le innovazioni tecniche introducono lenti bifocali e aste laterali. L’occhiale si adatta ai bisogni crescenti della borghesia e la produzione aumenta sia in Italia che in Francia, Germania e Inghilterra.

· Occhiali per il Sole – Venezia è pioniera nell’uso delle lenti colorate protettive. Nel XVIII secolo gli occhiali veneziani con lenti verdi diventano simbolo di eleganza e protezione per l’aristocrazia.

· La Moda nell’800 – Il "fassamano" conquista salotti e teatri. L’occhiale diventa accessorio di moda, amato da uomini e donne della buona società, spesso impreziosito con materiali nobili e portato con ventagli, bastoni o ciondoli.

· Da Venezia al Cadore – Si apre la stagione industriale: nasce la prima fabbrica italiana di occhiali a Calalzo di Cadore. Le montature si alleggeriscono e si sviluppano i pince-nez.

· Anni '20–'40 – L’occhiale evolve grazie alla sperimentazione di materiali plastici e celluloide. In Cadore nascono aziende storiche come Lozza e Safilo. A Torino si sperimentano le lenti affumicate per il sole. I modelli diventano più sottili e rifiniti, e iniziano a conquistare il cinema.

· Occhiali a Farfalla (anni ’40-’50) – Il fascino hollywoodiano esplode: gli occhiali si fanno femminili e sofisticati, con forme allungate e creative, impreziosite da strass e inserti. Protagonista iconica, Peggy Guggenheim.

· Star degli anni ’60 – Gli occhiali incarnano lo spirito della Dolce Vita: maxi forme, Optical Art e glitter convivono in modelli indimenticabili indossati da Audrey Hepburn, Brigitte Bardot e Marcello Mastroianni.

· Sperimentare: gli anni ’70 – Colori vivaci, linee oversize e materiali inusuali raccontano una nuova libertà espressiva. Nasce MIDO, fiera internazionale dell’occhiale. L’occhiale si fa avanguardia.

· Gli anni ’80: l’Italia e la moda – I grandi stilisti italiani (Versace, Valentino, Ferré) firmano collezioni che fanno dell’occhiale un simbolo di lusso. Le forme si fanno decise, gli accessori diventano dichiarazioni di stile.

· L’essenza dello stile: anni ’90 – La manifattura italiana eccelle nell’innovazione tecnica. I designer giocano con materiali hi-tech e forme geometriche. L’occhiale è ormai oggetto di lifestyle e identità personale.

Esperienza immersiva e sostenibilità

Il percorso sarà inoltre arricchito da due installazioni virtuali: un viaggio nel Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore fruibile tramite visori o QR code, che permettono di visitare una collezione unica di oltre 6.000 pezzi storici, e un totem interattivo per “indossare” virtualmente gli occhiali più iconici, scattando e condividendo selfie d’epoca.

Chiuderanno la mostra due opere d’arte contemporanea create per l’occasione dall’artista Maurizio Paccagnella: la prima, dedicata alle trasparenze del vetro veneziano e alle montagne del Cadore, dove è nata l'occhialeria italiana, è creata riutilizzando materiali di scarto della fabbricazione di montature di occhiali; la seconda cristallizza la storia dell’occhiale, riassumendo in un’unica immagine l’evoluzione dello sguardo attraverso il tempo, in linea con il concept della mostra "The Lens of Time".


   

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