Il Volvo Club de France ha invitato gli appassionati a 'riscoprire' nel proprio stand al Rétromobile Paris 2025 una delle icone della sua produzione passata, la Serie 240, diffusa e apprezzata tra gli anni '70, '80 e '90 anche in Italia soprattutto nella variante station wagon denominata 245. Ma poco conosciuta presso le generazioni più giovani ed anche poco celebrata dagli 'addetti ai lavori' pur avendo rappresentato un importante tappa nella storia dell'innovazione automobilistica, soprattutto sul piano della sicurezza.
Nell'agosto del 1974, Volvo presentò una generazione 'rivoluzionaria' rispetto alle precedenti 140. Non solo perché caratterizzata nelle tre versioni a 2 porte, 4 porte e station wagon da una carrozzeria piuttosto imponente e squadrata, che enfatizzava il look della serie 140 uscita di scena proprio nel 1974.
Ma anche perché - trasferendo alla produzione i concetti che caratterizzavano il concept car di sicurezza VESC. Le novità principali comprendevano una nuova parte anteriore ridisegnata, paraurti più robusti (e sporgenti) che incorporavano un sistema di ammortizzamento e un telaio migliorato con sospensioni anteriori McPherson.
La nuova serie 240 - che portò al debutto, tra i molti dettagli, anche i primi poggiatesta di serie - rispondeva a criteri di sicurezza particolarmente rigorosi, tanto da essere preso come modello di riferimento in termini di protezione attiva e passiva dalle autorità federali americane.
In particolare l'esemplare di Volvo 245 station wagon (datato 1988) che è esposto nel padiglione del Salone a Parigi vanta un interessante curriculum. Fu assemblata in Svezia, a Torslanda, secondo le specifiche californiane - come testimonia il formato del numero di telaio specifico degli Stati Uniti - e poi consegnata in Giappone nonostante fosse dotata di guida a sinistra.
Ciò era stato possibile perché le specifiche di sicurezza e inquinamento dei due mercati, quello Usa e quello Giapponese, erano simili. Di colore rosso 173-2 con interni in velluto beige, questo esemplare è tornata in Europa, più precisamente in territorio francese, nel 1991.
L'attuale proprietario - membro del Volvo Club de France - ne entrato in possesso nel 2017 e l'ha restaurata con cura. Sotto al cofano il motore B230 F LH 2.2 con iniezione Bosch e cambio automatico Aisin-Warner a 3 velocità più overdrive.
Va ricordato, guardando all'intera storia delle Volvo 240, il debutto nel 1979 del primo motore turbodiesel 6 cilindri in un'automobile di serie. Ed anche quello del successivo Turbo benzina 4 cilundri 2.0 da 155 Cv, valore elevato per l'epoca.
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