Negli Stati Uniti, anche se il 'vento' delle novità spinge nella direzione opposta, Honda conferma la sue rotta verso il suo futuro elettrico. Lo fa ristrutturando lo stabilimento di Marysville - che ha prodotto auto ICE per 40 anni - ed ora si appresta a ospitare un nuovo EV Hub.
L'operazione, sottolinea l'autorevole magazine WardsAuto, rappresenta una sorta di 'seconda fondazione' di Honda, che è stato a lungo un marchio sinonimo di alcuni dei migliori motori a combustione interna per auto di produzione e da corsa al mondo in un produttore completamente elettrico entro il 2040.
Il nuovo EV Hub utilizzerà componenti e batterie da fabbriche satellite nel Midwest e si dedicherà all'assemblaggio a Marysville di una completa gamma di modelli elettrici. Si inizierà con l'Acura RSX questo autunno, a cui seguiranno nel 2026 i suv e le berline della Serie 0 recentemente anticipata.
Va detto però che l'impianto di Marysville sarà dotato di linee flessibili all'avanguardia, in grado di sfornare - a seconda delle richieste del mercato - sia EV che ICE e ibridi, con possibilità di adattare rapidamente i flussi produttivi sull'uno o l'altro fronte.
"Il nostro nuovo stabilimento stabilirà uno standard globale per la produzione di EV - ha affermato Mike Fischer ingegnere capo esecutivo dell'EV Hub e veterano di Honda dove lavora da 33 anni - e potremo soddisfare le esigenze di tutti i nostri clienti".
"Questa trasformazione non riguarda solo la produzione di veicoli elettrici ma è anche un'opportunità per reinventare completamente l'approccio alla produzione che sarà più rispettosa dell'uomo e dell'ambiente".
A differenza degli stabilimenti per modelli elettrici dei tre grandi di Detroit sarà costruito senza utilizzare sussidi federali dell'Inflation Reduction Act in quanto fa parte di un investimento di oltre 5 miliardi di dollari che ha preso forma già anni fa:
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