Diventa sempre più improbabile la
fusione tra Honda e Nissan, rispettivamente seconda e terza casa
auto del Giappone, dopo il tentativo di intesa di fine 2024 che
avevo l'intento di creare il terzo gruppo dell'automotive a
livello mondiale; un proposito andato subito in stallo a causa
delle incomprensioni sulla definizione dei ruoli all'interno
dell'alleanza. La cancellazione definitiva dell'accordo,
riferiscono i media nipponici, con ogni probabilità sarà
ufficializzata la prossima settimana, durante le riunioni dei
rispettivi consigli di amministrazione. Il fattore decisivo
dell'impasse è il rifiuto della Nissan di diventare una
sussidiaria della Honda, una condizione che si discostava dal
piano iniziale di integrazione che prevedeva la creazione di una
holding e il mantenimento dei due marchi separati. In
novembre Nissan aveva annunciato il taglio di 9.000 posti di
lavoro a livello globale e la riduzione della capacità
produttiva del 20% dopo aver visto il suo utile netto crollare
di oltre il 90% nel periodo tra aprile e settembre. Honda,
seconde le fonti, non convinta dell'efficacia delle misure, e
scettica sulle capacità della casa minore di invertire la rotta
ha chiesto una razionalizzazione più profonda, temendo che i
lenti progressi potessero compromettere la riuscita del
progetto. L'integrazione prevista mirava allo sviluppo di
sinergie nello sviluppo di veicoli elettrici e l'aggiornamento
dei software necessari per competere con i principali
concorrenti cinesi e la statunitense Tesla. La stessa
Mitsubishi, inizialmente considerata come partner minore
dell'alleanza di Nissan, si è mostrata riluttante a partecipare
alle trattative di fusione a fronte delle preoccupazioni sulla
ridotta flessibilità della gestione operativa.
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