"Noi cresceremo in Cina e cresceremo in America", "stiamo lavorando da tempo e siamo vicini a un accordo per farlo". Il presidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera lo dice ribadendo anche la fiducia nel negoziato con il socio cinese Sinochem per una governance di Pirelli che si adegui alla normativa statunitense. "Verrà superata questa difficoltà, andiamo tranquillamente avanti, faremo quello che dobbiamo fare", dice Tronchetti, sottolineando che c'è "la volontà degli Stati Uniti di avere Pirelli come investitore" così come un "totale supporto politico" in Cina. Anche se, rileva, "qualcuno c'è sempre che, magari, vede le cose in un modo diverso, ma noi tranquillamente andiamo avanti". "La soluzione sarà solo negli interessi di Pirelli. Non c'è altra priorità, è nei patti, negli accordi. Si atterrerà lì", sottolinea. "Faremo quello che dobbiamo fare. Abbiamo con noi la volontà degli Stati americani di averci come investitori. Abbiamo con noi anche il livello politico cinese che assolutamente è felice che noi ci siamo. Gli articoli su Pirelli (legati all'anniversario di 20 anni di presenza in Cina) oggi erano sul Giornale del Popolo, sull'Agenzia di Stato: abbiamo un totale supporto politico" E, sottolinea Tronchetti, anche "il governo italiano ovviamente sa che Pirelli è un'azienda strategica e che ha tecnologie che non ha nessun altro nel mondo dei pneumatici e dei software connessi alle case auto. È sempre attento". Pirelli lavora "sempre in un'ottica di collaborazione, senza rotture. Stiamo cercando proprio di fare quello che vogliono le autorità cinesi: avere 5 mila posti di lavoro è un bel segnale. E' in America abbiamo investimenti dell'ordine di un miliardo, forse anche più, e nuovi posti di lavoro almeno per mille persone. Abbiamo il Messico che ha una grande produzione ma vogliamo averla in America. E' un anno che ci lavoriamo, non c'entrano i dazi, è solo perché noi dobbiamo svilupparci anche in America, stiamo lavorando da tempo e siamo vicini a un accordo per farlo. Bisogna avere pazienza e le cose si risolvono". C'è fiducia in una soluzione entro il cda del 28 aprile? "Ho fiducia nella forza della nostra tecnologia, fiducia nel fatto che bisogna arrivare a una soluzione. E la soluzione sarà solo negli interessi di Pirelli. Oggi il mondo è turbolento, ma noi passiamo in mezzo, abbiamo tecnologie e uomini, siamo nel mondo, siamo in 160 paesi, rispettando le leggi di tutti i 160 paesi. Figuriamoci quelle americani". La ricerca di una soluzione prenderà una strada sull'assetto azionario o sulle regole di governance? "Prenderà una strada... Io so dove è il punto d'arrivo, poi ci arriviamo. Come sempre nella vita, poi arriviamo". Più in generale, Pirelli ha allo studio un 'piano di emergenza' per affrontare il contesto economico innescato dalla crisi dei dazi? "Io sono lì da 39 anni, è da 39 anni che abbiamo piani di emergenza e sempre li abbiamo superati", risponde Tronchetti: "In questo caso noi abbiamo Un vantaggio, siamo in una fascia tecnologica dove la domanda tiene ancora, siamo leader nella parte software e connessioni fra il terreno e il sistema di controllo della vettura, non ce li ha nessuno noi siamo gli unici a averlo. Abbiamo sviluppato una tecnologia che sviluppiamo da 25 anni". "Come sempre - sottolinea - ci sono strade che diventano più in salita, poi diventano autostrade. Adesso, forse, fra un po' imboccheremo l'autostrada".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA