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Mercato dell'auto, Italia in lieve crescita: +2,7% in aprile

Mercato dell'auto, Italia in lieve crescita: +2,7% in aprile

Nei quattro mesi immatricolazioni in calo dello 0,63%

02 maggio 2025, 19:08

Redazione ANSA

ANSACheck
immatricolazioni auto - RIPRODUZIONE RISERVATA

immatricolazioni auto - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Nel mese di aprile in Italia sono state vendute 139.084 auto, il 2,71% in più dello stesso mese del 2024. Complessivamente dall'inizio dell'anno - secondo i dati del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture - le immatricolazioni sono 583.038, in calo dello 0,63% sull'analogo periodo del 2024.

Stellantis ha venduto in Italia nel mese di aprile 42.803 auto, lo 0,4% in più dello stesso mese del 2024. La quota di mercato è del 30,7% contro il 31,4% di un anno fa. Nei primi quattro mesi dell'anno le immatricolazioni del gruppo sono 178.585, pari a una flessione del 7,5% sull'analogo periodo dell'anno scorso. La quota di mercato è pari al 30,6% contro il 32,8% del 2024.
Prosegue la crescita dell'auto elettrica in Italia, ma il gap con l'Europa rimane. Nel quarto mese dell'anno, in particolare, sono state immatricolate 6.646 vetture full electric, in aumento del 110,38% rispetto ad aprile 2024, con una quota di mercato salita al 4,76% (dal 2,32% di aprile 2024). Nel primo quadrimestre 2025 le auto elettriche registrate sono 29.668 su del 82,22% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con una market share del 5,07%, in netto progresso dal 2,76% del periodo gennaio-aprile 2024. Al 30 aprile il parco circolante elettrico in Italia risulta composto da 303.924 auto.
Anche considerando tutte le alimentazioni il mercato auto italiano ritrova ad aprile il segno positivo, con un +2,64% a 139.672 unità immatricolate, mentre rimane in negativo nei quattro mesi, con una frenata dello 0,6% a quota 585.500 registrazioni.
"Il mercato Bev in Italia è ancora troppo contenuto, ma mostra importanti segnali incoraggianti pur in assenza di stimoli alla domanda. Nel primo quadrimestre le immatricolazioni di veicoli elettrici sono quasi raddoppiate rispetto al 2024, pur restando poco sopra il 5% di quota di mercato sul totale", commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi. "A trainare la crescita sono i modelli entry level che finalmente stanno conquistando il mercato, anche se con una offerta di modelli ancora limitata rispetto ai segmenti A e soprattutto B tradizionali o ibridi". 

"Il mercato italiano dell'auto resta su livelli depressi e molto lontani da quelli precedenti la crisi da coronavirus. Nell'aprile 2019 le immatricolazioni furono 174.925 e quindi il calo rispetto al livello ante-crisi è di ben il 20,5%". Lo sottolinea il Centro Studi Promotor.
"Per valutare quanto grave sia l'attuale situazione del mercato dell'auto italiano (ma il quadro europeo è analogo) - spiega il Csp - va detto che nel 2019 le immatricolazioni furono 1.916.951, un volume tutt'altro che eccezionale se si pensa che nei primi anni del secolo, prima della crisi di Lehmann Brothers del 2008, le immatricolazioni di auto in Italia si aggiravano intorno ai 2.300.000 unità all'anno con punte di 2.420.000 unità nel 2001 e di 2.493.106 unità nel 2007. La piccola crescita di aprile segue l'incremento di marzo (+6,2%), che era stato però preceduto da ben sette cali consecutivi".
Il Centro Studi Promotor osserva che "proiettando il risultato dei quattro mesi sull'intero 2025 e tenendo conto della stagionalità delle vendite, si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.485.886, livello infimo rispetto alla situazione ante-crisi e che non consente la regolare sostituzione delle auto di un parco circolante che nel 2023 aveva toccato quota 40.915.229 auto per continuare a crescere anche nel 2024. Il motivo per cui il parco circolante continua a crescere è che non c'è nessuna disaffezione dall'automobile.
Anzi. Il miracolo di un parco circolante che cresce mentre le immatricolazioni restano su livelli infimi si spiega con il fatto che gli italiani mantengono in esercizio un numero notevole di auto usate che in tempi normali sarebbero state da tempo rottamate".
"I livelli infimi raggiunti dalle immatricolazioni di auto in Italia e nel resto dell'Unione Europea, unitamente ai dazi di Trump e alla crescente penetrazione di nuovi concorrenti molto determinati sul mercato italiano ed europeo - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - stanno creando una situazione molto difficile per l'industria europea dell'auto. Non si vede chi, al di fuori dell'Europa, abbia interesse a salvare l'auto europea. E' evidente che se salvataggio ci sarà, lo può fare solo l'Unione Europea facendo finalmente giustizia degli innumerevoli errori commessi facendosi dettare la linea dall'ecologismo ideologico".

La transizione verso l'elettrico continua a un ritmo contenuto: ad aprile le vetture a zero emissioni (Bev) rappresentano il 4,8% del mercato, in calo rispetto al 5,4% di marzo ma in crescita rispetto al 2,3% di aprile 2024, quando il mercato era influenzato dall'attesa per i nuovi incentivi. Le ibride plug-in (Phev) raggiungono una quota del 5,7%, in miglioramento sia sul mese precedente (4,5%) sia sull'aprile 2024 (3,3%). Complessivamente la quota delle Ecv si attesta al 10,5%. Lo sottolinea l'Unrae.
"Accogliamo con favore la possibile revisione dei dazi per il settore automotive specie considerando che avrebbero carattere retroattivo da inizio aprile. Come già più volte ribadito, tensioni commerciali di questo tipo non possono che danneggiare tutti, compresi i consumatori americani e l'industria statunitense" afferma il presidente Michele Crisci.
"L'Italia, in particolare, sarebbe colpita attraverso l'export verso la Germania di componenti utilizzati nell'assemblaggio di veicoli destinati al mercato statunitense, un flusso che vale cinque miliardi di euro" aggiunge Crisci che ribadisce la necessità di misure in ambito nazionale per accelerare la transizione: "Il nostro Paese ha bisogno di interventi strutturali e non più rinviabili, a partire dalla revisione della fiscalità sulle auto aziendali. Da anni l'Unrae - ricorda Crisci - insiste sull'urgenza di intervenire su un regime penalizzante per le imprese italiane, ma l'immobilismo del nostro governo su questo tema rischia di farci sprecare un'opportunità imperdibile. Il prossimo 29 agosto dopo due anni scadrà la Delega all'esecutivo per la riforma fiscale e il prossimo 31 dicembre anche la proroga della deroga sulla detraibilità dell'Iva, oggi ferma al 40%. Risulta, quindi, necessario intervenire con l'aumento della detraibilità dell'Iva e della deducibilità dei costi e con la riduzione del periodo di ammortamento a tre anni".
L'Unrae giudica positiva "la riapertura da parte del Mimit dello sportello per la richiesta di incentivi alle infrastrutture di ricarica private, misura fondamentale per sostenere la transizione energetica" ma auspica "un nuovo stanziamento per le infrastrutture installate nel 2025".

 "In un mese fortemente condizionato da un lungo periodo di vacanze, il dato delle immatricolazioni ci restituisce un segno positivo che, nostro avviso, va letto in termini più analitici dove troviamo la flessione della domanda dei privati e il sostegno del noleggio, a conferma di una tendenza rispetto alla quale non possiamo che esprimere preoccupazione, perché il nostro mercato, quello a cui guardano prevalentemente i concessionari, è lì". Lo afferma Massimo Artusi, presidente di Federauto, la Federazione italiana dei concessionari auto.
"Più che le vacanze - aggiunge - pensiamo che i privati stiano soffrendo il valzer dei dazi e scontando le conseguenze delle politiche di Bruxelles su cui, peraltro, abbiamo avuto modo di tornare ancora in occasione della recente audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera, nell'ambito delle attività che essa sta compiendo per un parere sul piano d'azione industriale per il settore automobilistico europeo. Abbiamo ribadito la nostra insoddisfazione sui contenuti complessivi dell'Industrial Action Plan for the European Automotive Sector presentato dalla Commissione Europea che continua nel solco di una impostazione dirigistica e strategicamente debole, aggiungendo generici indirizzi, a supporto di una sola tecnologia, quella del veicolo elettrico. I dati di mercato ci dicono che abbiamo molte sfide da affrontare". 

 "Solo il 12% del totale delle autovetture immatricolate in Italia nei primi quattro mesi dell'anno è prodotto nel nostro Paese". Lo afferma Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia. "Nonostante le difficoltà del mercato i modelli del gruppo Stellantis si posizionano bene: sono infatti 5 i modelli presenti nella top 10 di gennaio-aprile 2025. Solo un terzo dell'immatricolato complessivo del Gruppo, tuttavia, è prodotto in Italia. In prospettiva, ci attendiamo che con i nuovi piani produttivi attualmente in fase di implementazione, si possa significativamente accrescere la produzione sul territorio soprattutto in termini di volumi, e, parallelamente, la quota di mercato delle auto prodotte in Italia".
Guardando alle alimentazioni - aggiunge Vavassori . prosegue il buon andamento delle immatricolazioni di auto ricaricabili (Bev e Phev) e, in particolare, delle elettriche (Bev), le cui vendite aumentano del 108,2% ad aprile e del 79,4% nel quadrimestre, sebbene con quote di mercato ancora molto moderate (4,8% di quota nel mese e 5,1% nel cumulato). Buona performance anche per le autovetture mild e full hybrid, in crescita del 14,2% ad aprile e del 15% nel quadrimestre. 

Prosegue il trend di crescita per Alfa Romeo che chiude un mese di aprile "estremamente positivo". Con 3.273 immatricolazioni, infatti, il brand registra un incremento del 43% rispetto allo stesso mese del 2024, conquistando una quota di mercato del 2,4%, in crescita di 0,7 punti percentuali. Si tratta del miglior risultato mensile da aprile 2020. A trainare la performance è Alfa Romeo Junior, la compatta sportiva ibrida ed elettrica, con 1.775 immatricolazioni, rappresenta oltre la metà dei volumi del marchio nel mese, confermandosi il modello del Biscione più venduto e quello con la gamma più completa del segmento B-Suv Premium, grazie anche alla recente introduzione della versione Ibrida Q4, che di certo contribuirà ad accrescerne il successo.
Tonale con 1.147 unità immatricolate si conferma tra i pilastri dell'offerta del brand. Proprio il C-Suv, che ha segnato l'ingresso del marchio nell'era dell'elettrificazione, ha recentemente superato il traguardo delle 100.000 unità prodotte nello stabilimento Stellantis di Pomigliano d'Arco.
Anche nel cumulato annuo Alfa Romeo conferma il proprio slancio.
Nei primi quattro mesi del 2025 il marchio totalizza 11.794 immatricolazioni, in crescita del 33% rispetto allo stesso periodo del 2024, con una quota di mercato del 2%, in aumento di 0,5 punti percentuali. 
La cinese Byd cresce in Italia anche nel mese di aprile in termini di volumi e quota, "con un'accelerazione - sottolinea l'azienda in una nota - mai vista prima nel settore automotive, che le consente di passare in appena 7 mesi da 0,06 a 1,2% di quota".
In particolare lo scorso mese il brand ha raggiunto una quota rilevante di mercato sia nel comparto passenger car con 1.683 unità immatricolate, sia nel totale del mercato (vetture + veicoli commerciali) con 1.804 immatricolazioni. Sono numeri - si legge nella nota - che certificano anche il superamento di alcuni brand tradizionali italiani ed europei che, nonostante il lancio di nuovi modelli, si posizionano dietro i prodotti tecnologici di Byd.
Inoltre ad aprile Byd si attesta come il primo marchio per la vendita di vetture Nev (Veicoli a Nuova Energia: Bev+Phev) con 1.683 immatricolazioni per una quota del 11,5 %. Nel cumulato gennaio-aprile, i volumi sono 5.653 per una quota del 10%. Straordinaria anche la performance nel segmento plug-in hybrid (Phev), dove Byd "ha conquistato la prima posizione nel ranking mensile con 1198 immatricolazioni e una market share del 15%, posizionandosi davanti a storici brand del mercato.
Protagonista il su Seal U Dm-i".
Oltre al primato nel segmento passenger car, Byd guida anche il mercato dei veicoli commerciali leggeri elettrici e si è posizionata seconda tra i costruttori per vendite di Bev con una quota del 7,3%. 

I dati elaborati da Dataforce relativi al mese di aprile confermano il momento positivo del marchio Jeep in Italia, con una crescita sia nel mese sia nei quattro mesi. Risultati particolarmente brillanti - spiega in una nota - per Jeep Avenger. Il modello progettato a Torino si conferma, infatti, il suv più scelto dagli italiani sia nel solo mese di aprile sia nel periodo compreso tra gennaio e aprile, rafforzando il primato già ottenuto nel 2024 e riconfermato nel primo trimestre di quest'anno.

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