La tappa torinese del Tour d'Europe, l'evento che riunisce gli stakeholder della mobilità e dell'energia per promuovere i combustibili rinnovabili, è stata l'occasione per incontrare nella sede di Bosch Italia i manager che sono coinvolti più direttamente in questo test pan-europeo.
Esperti che vantano evidentemente un grande know how nel proporre ai costruttori le tecnologie più aggiornare per accompagnare la mobilità e i trasporti su strada verso la decarbonizzazione.
"Il Tour d'Europa è un evento significativo perché sta dimostrando sul campo, sia ai cittadini e che ai responsabili politici di tutta l'Ue, che i carburanti rinnovabili rappresentano un approccio flessibile e tecnologicamente aperto alla decarbonizzazione del trasporto stradale - ha detto Francesco Monteamaro vice president sales Bosch Italia - naturalmente insieme ad altre tecnologie, come l'elettrificazione e l'idrogeno".
"Essendo una soluzione già disponibile per i veicoli esistenti, i carburanti rinnovabili si possono utilizzare da subito estanno già producendo risultati misurabili in termini di riduzione delle emissioni di gas serra". Monteamaro ha ribadito al riguardo che "la neutralità tecnologica dovrebbe essere un principio essenziale per tutti i segmenti di veicoli per raggiungere gli obiettivi climatici dell'UE per il 2050, a beneficio dei cittadini e delle imprese europee".
Bosch, nell'ambito del Tour d'Europa, ha dotati tutte le auto e i camion impegnati sono dotati di una soluzione denominata Digital Fuel Twin "che è in pratica un software aggiuntivo - ha puntualizzato Luca Gastaldo sales manager connected services Bosch Mobility - destinato a certificare l'uso di carburanti rinnovabili e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2".
"Con Digital Fuel Twin, Bosch offre una soluzione basata su Cloud per tracciare e certificare digitalmente lungo l'intera catena di fornitura le informazioni dettagliate del carburante utilizzato nel veicolo e le emissioni di carbonio prodotte. È uno scambio di dati tra il veicolo, la stazione di rifornimento e il Cloud, documenta con precisione che tipo di carburante ha ricevuto il veicolo e in che quantità. Sulla base di questi dati - ha spiegato Gastaldo - gli utenti e le aziende ricevono informazioni affidabili e certificati che documentano la reale impronta di carbonio dei loro veicoli".
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