I produttori di auto e furgoni
"non possono aspettare che il Dialogo strategico Ue sul futuro
dell'automotive sia finito per risolvere la questione delle
multe" fino a 26 miliardi di euro che scatteranno per le case
auto che non si adeguano ai target 2025: "le decisioni di
investimento critiche devono essere prese ora e non tra tre
mesi". A lanciare il monito è l'Acea, l'associazione europea
dei costruttori di auto, pochi giorni dopo l'avvio del Dialogo
da parte di Ursula von der Leyen, puntualizzando in una nota che
"le soluzioni sul tavolo per i veicoli leggeri sono flessibilità
e non un'inversione a U nella politica di decarbonizzazione", ha
precisato Sigrid de Vries, direttore generale Acea.
Necessario che una "soluzione su misura" per auto e furgoni non
impedisca "una revisione completa delle normative sulla CO2",
che dovrebbe consentire "una discussione più ampia sugli
adeguamenti strutturali al quadro sulla CO2 e una strategia più
coesa per garantire una transizione verde e competitiva",
sottolineano i costruttori.
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