"L'Italia guida il fronte delle
riforme in Europa, per rimettere sulla strada giusta l'auto
europea". È quanto affermato, a quanto si apprende, dal ministro
delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in apertura del
tavolo automotive in corso a Palazzo Piacentini, sede del Mimit.
"Ci siamo mossi per primi, già sei mesi fa. Con il nostro
non-paper sul settore dell'automotive abbiamo costretto la
Commissione Ue a inserire nel Piano d'azione sull'automotive due
precondizioni assolutamente necessarie, ma ancora non
sufficienti: il rinvio delle sanzioni previste per il 2025, che
avrebbero comportato il collasso dell'industria europea, e
l'anticipo alla seconda metà di quest'anno della revisione del
regolamento sui veicoli leggeri, inizialmente prevista per la
fine del 2026", ha ricordato Urso.
"Molti ritenevano che sarebbe stato impossibile e ci siamo
riusciti - ha proseguito -. Ma non basta. Come ho ribadito
mercoledì al Consiglio competitività, il testo ufficiale resta
debole e ambiguo sulla neutralità tecnologica. Sono ancora
troppe le contraddizioni. È fondamentale che, per il
raggiungimento degli obiettivi della transizione, si apra a
tutte le tecnologie disponibili, a partire da biocarburanti e
idrogeno. Serve poi rivedere il metodo di calcolo delle
emissioni. Servono inoltre risorse adeguate a livello europeo
per incentivare la produzione Made in Europe e garantire
l'autonomia strategica sulle batterie elettriche. La battaglia è
ancora lunga ma noi non molliamo. Sappiamo che il sistema
Italia, imprese e sindacati, sono con noi".
Urso, 'per la componentistica 2,5 miliardi nel triennio 25-27'
"La nostra priorità è il sostegno alla componentistica, su cui grava anche la crisi produttiva delle case automobilistiche tedesche. Per questo, interveniamo a supporto della filiera, indirizzando risorse per 2,5 miliardi di euro nel triennio 2025-27, e solo per il 2025 1,6 miliardi di euro, tra accordi per l'innovazione, contratti e mini-contratti di sviluppo e credito d'imposta. Previsti inoltre 100 milioni per interventi mirati sulla domanda, non di autovetture, che concorderemo direttamente con la filiera". Sono i dati illustrati, a quanto si apprende, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, al tavolo automotive in corso a Palazzo Piacentini. Urso ha ricordato l'apertura, il prossimo 8 aprile, dello sportello per i Contratti di sviluppo dedicato alle filiere strategiche, a partire dalla filiera automotive, con una dotazione di 500 milioni di euro.
Urso, incentiviamo automotive a riconversione verso difesa
"Siamo un governo responsabile: il nostro obiettivo è mettere in sicurezza le imprese e tutelare i lavoratori. Per questo incentiviamo le aziende della filiera automotive a diversificare e riconvertire le proprie attività verso settori ad alto potenziale di crescita, come la difesa, l'aerospazio, la blue economy e la cybersicurezza". Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, intervenendo al tavolo automotive al Mimit. "Comparti in forte espansione e ad alta redditività. Così possiamo salvaguardare e valorizzare le competenze dei lavoratori dell'automotive" con "le loro capacità tecniche e il capitale umano già formato". "Insedieremo un tavolo specifico con le imprese e le Regioni per governare la transizione e, quindi, anche la necessaria riconversione industriale verso i comparti in maggiore crescita su cui abbiamo anche campioni nazionali ed europei che possono contribuire a sviluppare le filiere produttive", ha aggiunto Urso."
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