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Jean Todt con l'Onu a Bruxelles, 'sicurezza stradale è priorità'

Jean Todt con l'Onu a Bruxelles, 'sicurezza stradale è priorità'

Presentata la nuova campagna con Michelle Yeoh e Charles Leclerc

BRUXELLES, 20 settembre 2023, 17:03

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Le Nazioni Unite, Jean Todt e l'Unione europea unite nel segno della sicurezza stradale. Con l'impegno scandito nello slogan 'Make a Safety Statement', accompagnato dall'hashtag #streetforlife, la campagna mondiale lanciata in collaborazione con JCDecaux ha raggiunto oggi Bruxelles chiamando a raccolta i vertici politici comunitari e nazionali per rafforzare le azioni di sensibilizzazione tese all'obiettivo comune di dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2030.
    Ogni anno, denuncia l'Onu, 1,3 milioni di persone muoiono sulle strade di tutto il mondo e oltre 50 milioni restano gravemente ferite. E a registrare i bilanci più pesanti sono soprattutto i Paesi in via di sviluppo, dove si verificano oltre il 90% di questi tragici incidenti. Una "pandemia silenziosa" davanti alla quale, ha ammonito l'ex team principal della Ferrari Jean Todt, Inviato speciale dell'Onu per la sicurezza stradale, serve "invertire la rotta" e "mobilitare la volontà politica necessaria per aumentare le azioni e i finanziamenti per salvare milioni di vite, in linea con gli obiettivi del Decennio di azione per la sicurezza stradale".
    All'iniziativa - che si svilupperà in 80 Paesi dal 2023 al 2025 - hanno dato il loro appoggio anche artisti e personalità dello sport tra le quali l'attrice e Ambasciatrice di buona volontà dell'Onu, Michelle Yeoh - con Todt a Bruxelles -, il pilota della Ferrari Charles Leclerc, il motociclista Marc Marquez, il tennis Novak Djokovic, l'attore Patrick Dempsey, la cantante Kylie Minogue, la modella Naomi Campbell. "Stiamo già pianificando nuove azioni e programmi per questo tema umanitario", ha affermato la commissaria Ue per i Trasporti, Adina Valean, sottolineando che la sicurezza stradale rappresenta "una priorità nell'agenda Ue" e una "responsabilità comune" che "richiede il sostegno di attori nazionali e locali, così come della società civile e delle industrie". Sul territorio europeo "abbiamo registrato progressi negli ultimi vent'anni, con il numero di morti diminuito da 50mila a 20mila, tuttavia - ha osservato Valean - sono state 20.600 le persone che hanno perso la vita sulle strade europee nel 2022, e questo dato rimane troppo alto, in modo inaccettabile".
   

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