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L'infertilità può nascere da intestino, pesano 17 gruppi di batteri

L'infertilità può nascere da intestino, pesano 17 gruppi di batteri

La composizione del microbiota può influenzare la fertilità di uomini e donne

ROMA, 11 aprile 2025, 18:01

Redazione ANSA

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Composizione microbiota può influenzare fertilità uomini e donne - RIPRODUZIONE RISERVATA

Composizione microbiota può influenzare fertilità uomini e donne - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche l'intestino può influenzare la fertilità: a dimostrarlo uno studio su Scientific Reports di ricercatori dell'Università di Pechino che, impiegando dati genetici nella valutazione della composizione del microbiota intestinale, hanno identificato 15 gruppi di batteri alleati della fertilità maschile e femminile, e 2 ceppi microbici "nemici" della capacità riproduttiva. Questi risultati potrebbero fornire nuovi spunti per la diagnosi precoce, la prevenzione e il trattamento dell'infertilità, tra i temi al centro del Congresso organizzato dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (Siams), in corso a Firenze.
    "Nonostante su scala globale colpisca 186 milioni di persone e, in Italia, riguardi quasi 2 coppie su 5, i fattori di rischio dell'infertilità sono ancora poco noti - dichiara Linda Vignozzi, presidente Siams -. In questo contesto è crescente l'attenzione per lo studio del microbiota intestinale, il più grande e complesso insieme di batteri, virus e funghi del nostro organismo, in grado di pesare fino a 2 kg, che, in caso di squilibrio, può essere un fattore cruciale nell'insorgenza dell'infertilità. Fino ad oggi mancava, però, un'analisi che consentisse di identificare in maniera chiara, un nesso causale tra microbiota intestinale e infertilità, per la presenza di fattori confondenti e modificabili come lo stile di vita e l'alimentazione". Per superare queste difficoltà l'analisi condotta ha usato dati genetici non influenzabili, per determinare la composizione del microbiota. Lo studio ha analizzato le informazioni sul genoma associate al microbiota, derivate da campioni raccolti su oltre 18mila persone provenienti da vari Paesi, con età compresa tra i 50 e i 62 anni. Nello specifico, per quanto riguarda gli uomini, "sono stati identificati 5 gruppi di batteri con effetto protettivo, come i batteri dei gruppi Bacteroidaceae e Enterobacteriales, tra i quali l'Escherichia coli - commenta Vignozzi -. È stata, invece, collegata a un rischio maggiore di infertilità maschile, la presenza dei batteri del genere Allisonella che, promuovendo lo stress ossidativo, favoriscono un microambiente infiammatorio e danneggiano il Dna degli spermatozoi. Per quanto riguarda le donne, su 11 gruppi batterici rilevanti, solo uno ha mostrato un'influenza negativa sulla fertilità, alterando la concentrazione di estrogeni circolanti, che può provocare ovaio policistico ed endometriosi. Gli altri 10 tipi di batteri tra cui, ad esempio, quelli appartenenti al gruppo Bifidobacteriales, sono stati, invece, associati a una migliore capacità riproduttiva femminile". La comprensione del ruolo cruciale del microbiota intestinale offre, quindi, nuove possibilità di migliorare i tassi di successo dei trattamenti di fertilità. "Lo studio del microbiota intestinale rappresenta ancora un aspetto trascurato della diagnostica dedicata all'analisi dell'infertilità. Ha però grandi potenzialità nel migliorare la comprensione delle forme cosiddette idiopatiche o sine causa. Queste conoscenze potrebbero cambiare le cure e aprire la strada a nuove strategie terapeutiche per correggere le alterazioni dei parametri spermatici e delle funzionalità ovarica e - conclude la presidente Siams - migliorare la fertilità di entrambi i sessi".
   

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