Il tecnico - preparatore
anatomico, o tecnico di sala settoria - è un giovane triestino
il quale, come scrive Il Piccolo, non esclude che alcune manovre
da lui stesso eseguite sul cadavere possano aver causato la
lesione alla faccetta superiore sinistra della vertebra toracica
T2, rinvenuta nel corso della seconda autopsia eseguita sui
resti della donna, effettuata dall'antropologa forense Cristina
Cattaneo.
La frattura sulla vertebra è stata di recente oggetto di
attrito tra la difesa di Sebastiano Visintin, il marito di
Liliana indagato per l'omicidio della moglie - che non esclude
sia stata procurata nel momento del ritrovamento del cadavere -
e i consulenti dei familiari, di parere contrario. Le
dichiarazioni dello specialista, dunque, alimentano i dubbi.
Anche se la frattura non è un elemento che possa confermare o
confutare la "dinamica omicidiaria estrinsecatasi a mezzo di
soffocazione esterna". Il Piccolo ricorda che la frattura non
era stata rilevata dalla Tac eseguita l'8 gennaio 2022, due
giorni prima dell'autopsia.
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