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Donne e ragazze nella scienza, in Italia sono solo il 34%

Donne e ragazze nella scienza, in Italia sono solo il 34%

Radiologi (Sirm), colmare il gap. Iss, il 68% del nostro personale è donna

ROMA, 11 febbraio 2025, 11:44

Redazione ANSA

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Donne e ragazze nella scienza, in Italia sono solo il 34% - RIPRODUZIONE RISERVATA

Donne e ragazze nella scienza, in Italia sono solo il 34% - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Oggi, in Italia, le donne impegnate nelle Steam - acronimo per Scienza, Tecnologia, Arte, Ingegneria e Matematica - sono 400mila, cioè il 34% del totale di chi opera in questi settori, considerati di interesse prevalentemente maschile. Una visione ormai obsoleta, a cui è necessario porre rimedio con un cambio di punto di vista e un maggiore impegno nell'inclusione. E' necessario colmare il gap, soprattutto nelle posizioni dirigenziali". Lo ha affermato la presidente della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (Sirm), Nicoletta Gandolfo, in occasione di un convegno promosso dalla Firm per la Giornata internazionale delle donne nella scienza.

"L'Italia è uno dei paesi che storicamente ha spinto meno le donne verso gli studi e le professioni scientifiche, probabilmente a causa di retaggi culturali -spiega Gandolfo - eppure negli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento della nostra inclusione sia nelle scienze che tra le posizioni apicali; significa che ci si è resi conto che per interpretare il mondo è necessario anche il nostro sguardo, in grado di offrire punti di vista differenti e di svecchiare il linguaggio in ogni ambiente. La radiologia, nello specifico, parla sempre più al femminile: le posizioni di medici nucleari, radiologi e fisici sanitari oggi sono spesso ricoperte da donne. Per questo siamo convinti dell'importanza di abbattere lo stereotipo che le vede inadatte a occuparsi di materie scientifiche, e a promuovere il loro inserimento in queste realtà e nelle posizioni dirigenziali". L'impegno delle donne, sottolinea Gandolfo, "si coniuga infatti con una maggiore sostenibilità, in una visione one health in cui inclusione e rispetto delle risorse vadano di pari passo".

Attualmente, "nelle facoltà di medicina, le donne sono molte di più rispetto al passato, e in futuro le vedremo ricoprire ruoli in specialità che un tempo erano a prevalenza maschile. Avremo urologhe e ortopediche, ma anche più ingegnere e fisiche. È questa - conclude Stefania Montemezzi, coordinatrice della Commissione Diversità, Equità e Inclusione (Dei) della Sirm - la vera rivoluzione culturale a cui assisteremo, e che vogliamo sostenere attraverso il lavoro svolto dalla nostra Commissione".

   

Iss, il 68% del nostro personale è donna

"L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) da anni cerca di fare la sua parte, e al suo interno la ricerca è sempre di più declinata ‘al femminile’. A livello assoluto il 68% del personale dell’Iss è donna, e la proporzione è mantenuta se si tiene conto solo di chi fa ricerca". Così l'istituto, in una nota pubblicata sul suo sito, interviene nella Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza proclamata dall'Onu, che ha sottolineato come la parità di genere nella scienza sia "cruciale per costruire un futuro migliore per tutti, tuttavia le donne e le ragazze continuano ad affrontare barriere e ostacoli nel perseguire la carriera scientifica". Non è però il caso dell'Iss, dove "sono donne il 62% dei dirigenti di ricerca, il 66% dei primi ricercatori, il 77% dei ricercatori, e sono dieci le donne fra chi dirige i 26 centri e dipartimenti dell’Iss". Nel corso delle 3 edizioni del Bando Ricerca Indipendente ad oggi effettuate sono state presentate 349 proposte, di cui il 72% da ricercatrici; di queste ne sono state finanziate 53, 36 delle quali (68%) presentato da ricercatrici". La percentuale di ricercatrici responsabili di proposte di ricerca diventa più importante nell’ambito del bando il Bando Giovani Ricercatori riservato al personale Iss con meno di 40 anni .e finanziato con il 5x1000. Nelle 5 edizioni pubblicate (2020-2024), l'83% delle proposte presentate e l’86% di quelle finanziate vedono come “Principal Investigator” una giovane ricercatrice Iss. "In occasione della giornata quest’anno - si legge nella nota - l’Istituto ‘apre le sue porte’ alle ragazze, attraverso alcuni video che verranno diffusi sui social nel corso della giornata che vedono insieme ricercatrici ‘senior’ insieme ad alcune delle giovani che lavorano nei nostri laboratori. Attraverso le parole di chi ogni giorno fa scienza tra le nostre mura - conclude l'Istituto - speriamo di ispirare sempre più ragazze a intraprendere la carriera scientifica, per diventare un tassello importante nel miglioramento della salute pubblica, da sempre la principale ‘vocazione’ dell’Istituto".

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