"Il servizio sanitario nazionale, dopo 46 anni, va riformato ma senza togliere la caratteristica fondante dell'universalismo. La strada è quella di puntare sulla prevenzione", mentre "maggiori contributi da parte dei cittadini non sono in questo momento assolutamente all'ordine delle nostre valutazioni. Non c'è nessuna intenzione di fare questo in questo momento".
Lo ha detto il ministro della salute Orazio Schillaci a margine del convegno 'Sostenibilità in radiologia' promosso dalla Sirm. "Dobbiamo far sì che in futuro ci siano meno malati di malattie croniche, perché se vogliamo continuare ad avere un servizio sanitario come il nostro, universalistico, dobbiamo far sì che in futuro ci siano meno pazienti. Quindi - ha concluso - puntare sulla prevenzione, puntare sull'innovazione, sulla ricerca e razionalizzare i percorsi di cura".
'Rimando al mittente ogni accusa privatizzazione del Ssn'
"La cosa che un po' mi dispiace è che ogni volta che si prova a fare una riforma o a cambiare qualcosa c'è chi dice che vogliamo privatizzare. Ribadisco che io e il governo non vogliamo privatizzare la sanità e quindi rimando al mittente le accuse di privatizzazione che non sono mai state fatte in questi due anni , e non c'entrano nulla i medici di medicina generale con eventuali privatizzazioni della sanità".
'Non toglieremo a cittadini scelta del medico di base'
"Stiamo discutendo con le regioni, ancora non c'è una posizione unitaria, nei prossimi giorni credo che ci chiariremo le idee. Io penso che sia fondamentale avere i medici di medicina generale dentro le case della comunità se vogliamo che la medicina territoriale parta'', continua Schillaci. "Non abbiamo - ha aggiunto - nessuna preclusione rispetto a quelle che sono alcune delle richieste da loro avanzate e non vogliamo certo togliere ai cittadini la possibilità di scegliere il medico con il quale poi si instaura un rapporto".
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