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Con i vaccini evitate 5 morti al minuto ma pochi i fondi per la prevenzione

Con i vaccini evitate 5 morti al minuto ma pochi i fondi per la prevenzione

In Italia solo il 4% della spesa. Villani, 'paghi le cure chi li rifiuta'

ROMA, 11 aprile 2025, 14:56

Redazione ANSA

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Vaccini, nel 2023 leggero calo tra under 18 soprattutto al Sud - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vaccini, nel 2023 leggero calo tra under 18 soprattutto al Sud - RIPRODUZIONE RISERVATA

 I vaccini "non devono avere colore politico" e rappresentano una delle maggiori armi di prevenzione tanto che ad oggi, secondo i dati dell'Oms, hanno evitato 5 morti al minuto per malattie prevenibili. Eppure i fondi destinati alla prevenzione languono, con l'Italia che destina a questa voce solo il 4,5% delle spesa, mentre preoccupa il trend 'anti-scienza' in atto in Usa. E' il quadro tracciato in occasione del webinar promosso dalla Federazione Oncologi-Cardiologi-Ematologi (Foce): gli esperti lanciano dunque una richiesta alle Istituzioni affinchè adottino una posizione chiara e netta per incentivare le vaccinazioni ed investano maggiormente in campagne informative.

I fondi destinati alla prevenzione ci collocano sotto la media Ocse ed ultimo tra i Paesi del G7. Spendiamo solo 193,26 euro per abitante rispetto alla media europea di 213,18 euro (decimo posto nella graduatoria dei Paesi europei). La spesa sanitaria pubblica per la prevenzione inoltre è calata del 18,6% tra il 2022 e il 2023 da 10 miliardi a 8 miliardi e 453 milioni. Ciò può avere conseguenze molto negative in un Paese sempre più anziano come l'Italia.

"Nel 2023 l'adesione ai programmi organizzati di screening oncologici è stato irregolare a livello territoriale con valori bassissimi nel Lazio e nelle Regioni del Sud - afferma il presidente Foce Francesco Cognetti - e non sono poi ancora stati introdotti altri importanti nuovi screening quali, per esempio, la Tac spirale per la diagnosi precoce del tumore del polmone nei forti fumatori e la gastroscopia per i tumori dello stomaco". Fronte cruciale resta però quello delle vaccinazioni. Per l'età pediatrica, l'esavalente protegge i bambini da difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B e le infezioni da aemophilus influenzae tipo b, ricorda Alberto Villani, Direttore della Pediatria dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma: "La copertura raccomandata è del 95% mentre nel 2022 siamo arrivati solo 91%,e registriamo inoltre incrementi preoccupanti di malattie come il morbillo". I vaccini pediatrici sono anche necessari per salvaguardare la salute della comunità e non solo del singolo. da qui la proposta dell'esperto: "I genitori che li rifiutano dovrebbero essere tenuti al pagamento delle spese per le cure che si rendessero eventualmente necessarie. Non si può concedere libertà di scelta su questo tema, i bambini vanno vaccinati per prevenire anciora oggi morti evitabili. Anche i media hanno un ruolo importante nel diffondere messaggi corretti".

Anche sul fronte delle vaccinazioni degli adulti i dati non sono molto incoraggianti, sottolinea Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, e da non sottovalutare è ancora il Covid-19, aggiunge Giovanni Rezza, Professore Straordinario di Igiene presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Per la stagione 2023-24, rileva Rezza, "solo il 16% degli over 80 si è vaccinato mentre in altri Paesi europei la media è tra il 60 e il 90%. Nei fragili e nei grandi anziani, tuttavia, il vaccino è tuttora utile per ridurre il rischio di forme gravi di Covid".

"Continuiamo, non solo in Italia, ad assistere ad una ingiustificata diffidenza verso i vaccini - conclude Sergio Abrignani, Professore al Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell'Università di Milano -. E predominano pericolosamente queste tesi anche in un Paese, gli USA, che da sempre è stato il più scientifico al mondo. È invece palese che grazie ai vaccini siamo usciti dalla pandemia da Covid-19 così come da tante altre emergenze".
   

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