Dopo la pandemia del Covid circa un
terzo della popolazione italiana ha aumentato l'uso di internet,
il tempo trascorso in casa e adottato comportamenti sostenibili.
E' la sintesi della ricerca 'Behavioural Change' dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Lo studio ha analizzato l'impatto della pandemia dal 2021 al
2024, intervistando in due occasioni oltre 4.500 persone. Ne è
emerso un quadro in chiaro scuro: il cambiamento infatti ha
riguardato in modo disomogeneo la popolazione, in particolare i
giovani più degli anziani, gli uomini più delle donne, gli
abitanti delle città più densamente popolate rispetto alle
altre.
Per esempio, l'uso di internet è effettivamante aumentato in
modo strutturale per oltre il 37% degli intervistati nel 2024,
ma se il 36% dei laureati usa di più il web per lavoro, lo fa
solo il 18% dei meno istruiti. Lo iato resta anche per il tempo
libero, col 43% dei laureati che usano il web per divertirsi
contro il 32% di coloro che hanno un titolo di studio inferiore.
Anche i comportamenti sostenibili si sono effettivamente
consolidati ma in modo disomogeneo: se nelle grandi città circa
un intervistato su tre ha dichiarato di aver adottato 'buone
pratiche' sostenibili, il dato scende al 17% nelle zone meno
densamente popolate, in particolare nelle regioni del Sud.
Pure nei consumi si vedono dei cambiamenti. Le spese nei
negozi di vicinato e per ristorazione hanno subito una
diminuzione strutturale (-43% nella seconda ondata di interviste
del 2024), soprattutto tra chi ha scarse condizioni economiche
(-51%). Infine, anche il tempo trascorso in casa è aumentato
stabilmente per oltre un intervistato su tre, ma ad aver
incrementato le ore trascorse tra le mura domestiche però sono
soprattutto coloro che hanno condizioni economiche precarie
(+45%) e i non occupati (+43%).
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