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Pandemia cambiato abitudini italiani, più sostenibili e digitali

Pandemia cambiato abitudini italiani, più sostenibili e digitali

Ricerca Cattolica, 'ma comportamenti ancora disomogenei'

ROMA, 07 febbraio 2025, 11:56

Redazione ANSA

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La pandemia ha trasformato le abitudini degli italiani. Circa il 30% della popolazione ha aumentato l'uso di internet per il tempo libero, passa più tempo in casa e ed è più attento alla sostenibilità. Lo rivela una ricerca quadriennale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, intitolata "Behavioural Change: Prospettive per la stabilizzazione di comportamenti virtuosi verso la sostenibilità", presentata oggi nel campus milanese. Tali cambiamenti hanno riguardato in particolare i giovani più degli anziani, gli uomini più delle donne, gli abitanti delle città più densamente popolate rispetto alle altre. L'utilizzo di internet, per lavoro o tempo libero, è aumentato in modo strutturale (rispettivamente +23% e 37%), ma con differenze significative tra fasce d'età e livelli di istruzione: ad esempio, il 36% dei laureati ha incrementato le ore sul web per lavoro contro il 18% dei meno istruiti e le percentuali salgono rispettivamente a 43% e 32% per il suo utilizzo nel tempo libero. Tra le attività evidenziate: fare la spesa, l'acquisto di abbigliamento, cosmesi e pasti, la lettura, la prenotazione degli alberghi, la fruizione dei film, i videogiochi, il gioco d'azzardo e il dating online. Riguardo ai comportamenti sostenibili, dal bere l'acqua dal rubinetto all'utilizzo dei detersivi ecologici, questi si sono consolidati, ma la loro adozione rimane disomogenea sul territorio nazionale: nelle grandi e medie città circa un intervistato su tre dichiara di aver aumentato in maniera strutturale l'adozione di comportamenti sostenibili, mentre la percentuale è del 17% nelle zone meno densamente popolate, e questa differenza è particolarmente marcata nelle regioni del Sud. Le spese nei negozi di vicinato e per ristorazione hanno subito una diminuzione (-15% e -43%), soprattutto tra chi ha scarse condizioni economiche (rispettivamente -19% e -51%). Il tempo trascorso in casa è infine aumentato per oltre un intervistato su tre. Ad aver incrementato le ore trascorse tra le mura domestiche sono soprattutto coloro che hanno condizioni economiche precarie (+45%) e i non occupati (+43%). "La pandemia ha agito come uno shock esogeno che ha accelerato trasformazioni già in atto - concludono Emanuela Mora e Mario Maggioni, coordinatori della ricerca - ma la sua influenza sulla popolazione è stata disomogenea. Questo evidenzia la necessità di politiche mirate a favorire l'adozione di comportamenti virtuosi e a ridurre le disuguaglianze".
   

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