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Le cellule 'sentono' i suoni e rispondono con 190 geni

Le cellule 'sentono' i suoni e rispondono con 190 geni

Nuovi scenari per l'uso della stimolazione acustica in medicina

28 aprile 2025, 09:23

di Elisa Buson

ANSACheck
Rappresentazione grafica della relazione fra i suoni e la molecola della vita, il Dna (fonte: KyotoU/Kumeta lab) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione grafica della relazione fra i suoni e la molecola della vita, il Dna (fonte: KyotoU/Kumeta lab) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche le cellule possono sentire i suoni: avvertono la pressione esercitata dalle onde acustiche e reagiscono ad essa attivando quasi 200 geni. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università di Kyoto, grazie a uno studio che potrebbe aprire nuovi scenari nell'utilizzo dei suoni in medicina. I risultati sono pubblicati sulla rivista Communications Biology.

"Per indagare gli effetti dei suoni sulle attività cellulari, abbiamo sviluppato un sistema che permette di immergere le cellule in coltura nelle onde acustiche", dice il ricercatore Masahiro Kumeta. Dopo aver sottoposto le cellule a stimolazione acustica, gli studiosi le hanno esaminate al microscopio e analizzate mediante il sequenziamento degli Rna, per verificare quali geni fossero accesi.

I risultati hanno dimostrato che il suono induce una risposta a livello cellulare: in particolare, hanno visto che inibisce in modo significativo il differenziamento delle cellule di grasso, gli adipociti. Questa osservazione fa ipotizzare che la stimolazione acustica possa essere usata per regolare le condizioni di cellule e tessuti.

"Poiché il suono è immateriale, la stimolazione acustica è uno strumento non invasivo, sicuro e immediato, che probabilmente porterà benefici alla medicina e all'assistenza sanitaria", afferma Kumeta. Il team di ricerca ha anche identificato circa 190 geni sensibili al suono, ha ricostruito il meccanismo con cui vengono trasmessi i segnali sonori all'interno delle cellule e ha osservato l'effetto determinato sulla loro capacità di adesione.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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