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Dalla rivoluzione delle misure una nuova dorsale della ricerca

Dalla rivoluzione delle misure una nuova dorsale della ricerca

Da Torino a Matera, si estende la missione dell'Inrim

06 febbraio 2025, 15:33

di Enrica Battifoglia

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Gli atomi contenuti in una sfera di silico-28 sono stati contati per fissare la costante di Avogadro e ridefinire la mole. Nella sfera è rilessa l 'immagine del chilogrammo standar (fonte PTB) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli atomi contenuti in una sfera di silico-28 sono stati contati per fissare la costante di Avogadro e ridefinire la mole. Nella sfera è rilessa l 'immagine del chilogrammo standar (fonte PTB) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dallo spazio al clima fino alla sicurezza dei cibi, è attiva in Italia una nuova dorsale della ricerca che va da Torino a Matera, passando per Sesto Fiorentino: è nata grazie all'Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) ed è il risultato di quella vera e propria rivoluzione nata con il nuovo sistema delle unità di misura introdotto nel 2019.

Dopo quella riforma, basata sulle costanti universali della fisica, "è diventato possibile costruire strumenti confrontabili con altri laboratori senza dover trasferire gli artefatti. Si va quindi verso una maggiore diffusione e capillarità", ha detto all'ANSA il direttore scientifico dell'Inrim, Pietro Asinari, a margine del convegno sulla ricerca metrologica e i servizi per il territorio, organizzato dall'istituto nella sua nuova sede di Matera.

Se un tempo i campioni primari, termine di confronto per tutti i laboratori, erano conservati nella sede storica di Torino, con il nuovo sistema di misura è possibile diversificare anche le sedi dell'Inrim. "Adesso ha senso che l'Inrim evolva in una logica nazionale, con un presidio anche nel Centro Italia, a Sesto Fiorentino, e nel Sud a Matera", ha osservato Asinari.

Nel primo caso la sede dell'Inrim lavora nel campus in cui sono attive l'Università di Firenze, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; a Matera l'Inrim è approdato con un presidio presso la sede dell'Agenzia Spaziale Italiana, proseguendo così una storica collaborazione, e con un presidio presso la Casa delle tecnologie emergenti (Cte) dedicato al contributo della scienza delle misure ai temi del clima, l'agricoltura e il cibo.

Proprio a questi ultimi è dedicato l'incontro che affronta argomenti che da un lato sono più vicini agli utenti e che dall'altro pongono una nuova sfida: "i metrologi erano abituati ad avere un unico strumento estremamente accurato, ma a livello ambientale si lavora con sciami di sensori capaci di produrre un'enorme quantità di dati", osserva Asinari. Quando scende in campo, allora, la metrologia passa dal singolo strumento alle cosiddette 'catene di misura' e si tratta di "trovare il miglior compromesso".

Un esempio concreto è il progetto Mirror Copernicus, al quale l'Inrim lavora con l'Asi e che riunisce le attività italiane al servizio del programma di osservazione della Terra Copernicus gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea. Il progetto prevede la raccolta di dati da sensori a terra, boe in mare e satelliti, con sensori che possono avere disallineamenti e difetti di sincronizzazione. La scommessa, in questo caso, è "mitigare questi disallineamenti". Il problema, osserva Asinari, è che "ogni elemento della catena comporta una perdita in accuratezza, significativa per un metrologo ma accettabile per un utente. E' naturale - ha concluso - che ciò avvenga in questo avvicinamento al territorio".

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