Dall’unione delle tecniche per ottenere gli ologrammi e degli algoritmi di Intelligenza Artificiale arriva un nuovo tipo di crittografia, utile per proteggere valute digitali, comunicazioni e dati sanitari. Il metodo, pubblicato sulla rivista Optica, si deve al gruppo di ricerca guidato da Stelios Tzortzakis, della Foundation for Research and Technology Hellas.
“Dalle valute digitali in rapida crescita alle comunicazioni istituzionali, l'assistenza sanitaria, e i social network, la domanda di sistemi di protezione robusti per combattere le frodi digitali è in continua crescita”, ha detto Tzortzakis. La crescente capacità dei supercomputer e il futuro arrivo dei computer quantistici sta obbligando alla ridefinizione degli attuali modelli di protezione delle comunicazioni perché i metodi tradizionali stanno diventando sempre più vulnerabili. Per rispondere a questa necessità stanno allora nascendo nuove strategie per rendere sicuri i dati: una di queste arriva dall’incontro tra le tecnologie alla base degli ologrammi e l’IA.
Il metodo consiste nell’uso di un laser il cui fascio di fotoni viene disturbato facendolo passare attraverso una piccola nuvola di gas, le cui molecole si muovono in modo caotico. Un disturbo capace di generare una chiave inviolabile, ossia sequenze di fotoni casuali che vengono usati per criptare i messaggi. Chiave che può essere poi ricostruita da una IA adeguatamente istruita, conoscendo le frequenze del laser usato e analizzando la nuvola di gas che aveva permesso di alterare le caratteristiche dei fotoni. Un metodo che, osservano gli autori della ricerca, permette di generare chiavi impossibili da violare e che possono essere ricostruite solo ed esclusivamente da chi le genera.
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