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Il frammento di uno zigomo riscrive la storia dei primi europei

Il frammento di uno zigomo riscrive la storia dei primi europei

Appartenevano a due specie diverse di ominini

16 marzo 2025, 09:50

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Il frammento di uno zigomo e di parte della mascella sta facendo riscrivere la storia dei primi europei (fonte: Maria D. Guillén / IPHES-CERCA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il frammento di uno zigomo e di parte della mascella sta facendo riscrivere la storia dei primi europei (fonte: Maria D. Guillén / IPHES-CERCA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il frammento di un osso che comprende lo zigomo e parte della mascella sta facendo riscrivere la storia dei primi europei. Suggerisce infatti che la colonizzazione del continente sia iniziata almeno 1,8 milioni di anni fa e che a intraprenderla furono almeno due specie diverse di ominini, cioè quel gruppo di primati dai quali hanno avuto origine anche gli esseri umani moderni.

Come riportato sulla rivista Nature, il frammento del volto è stato scoperto nel 2022 in uno dei più importanti siti archeologici d’Europa, la Sierra de Atapuerca nel Nord della Spagna, ed è stato analizzato dal gruppo di ricerca internazionale guidato da Rosa Huguet, dell’Istituto Catalano di Paleoecologia Umana ed Evoluzione Sociale dei Centri di Ricerca della Catalogna (Iphes-Cerca). Il fossile è stato oggetto di un meticoloso lavoro di ricostruzione durato circa 2 anni, che ha combinato tecniche tradizionali di restauro con strumenti più avanzati e analisi in 3D.

L’esame del frammento, soprannominato ‘Pink’, ha rivelato che non appartiene a Homo antecessor, i cui fossili sono stati in passato individuati sempre nella Sierra de Atapuerca, bensì ad un ominide più primitivo che potrebbe essere Homo erectus, anche se non è stato possibile identificarlo con certezza. “Homo antecessor condivide con Homo sapiens un volto dall'aspetto più moderno e una struttura ossea nasale prominente, mentre i tratti del viso di Pink sono più primitivi, simili ad Homo erectus, in particolare nella sua struttura nasale piatta e sottosviluppata”, afferma Huguet.

“Tuttavia, le prove sono ancora insufficienti per una classificazione definitiva”. Datato tra 1,1 e 1,4 milioni di anni fa, il frammento osseo è dunque molto più antico dei resti di Homo antecessor trovati finora, che risalgono invece a circa 860mila anni fa: ciò suggerisce che questo individuo appartenesse ad una popolazione giunta in Europa molto prima.

“La scoperta di prove di diverse popolazioni di ominini nell’Europa occidentale – aggiunge Eudald Carbonell dell’Iphes-Cerca, tra gli autori dello studio – suggerisce che questa regione sia stata un punto chiave nella storia evolutiva del genere Homo”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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