/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

I Sapiens usavano la protezione solare già 41.000 anni fa

I Sapiens usavano la protezione solare già 41.000 anni fa

Quando lo scudo magnetico della Terra era debole

03 maggio 2025, 08:18

di Elisa Buson

ANSACheck
Oltre che nelle pitture rupestri, il colore ocra era utilizzato dai Sapiens per proteggere la penne dalle radiazioni solari (fonte: Thomas Quine CC BY-SA 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Oltre che nelle pitture rupestri, il colore ocra era utilizzato dai Sapiens per proteggere la penne dalle radiazioni solari (fonte: Thomas Quine CC BY-SA 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli antichi Sapiens in Europa usavano la protezione solare già 41.000 anni fa: l’ocra spalmata sulla pelle, insieme all'uso di indumenti e alla vita nelle caverne, avrebbe permesso ai nostri antenati di difendersi dalle radiazioni nocive provenienti dallo spazio durante un periodo in cui si era indebolito lo 'scudo' protettivo del campo magnetico terrestre.

Al contrario i Neanderthal, sprovvisti di simili tecnologie, sono scomparsi. Lo indica uno studio dell'Università del Michigan pubblicato sulla rivista Science Advances.I ricercatori si sono focalizzati su un breve periodo di inversione del campo magnetico terrestre avvenuto circa 41.000 anni fa (la cosiddetta 'escursione di Laschamp'). In collaborazione con il Centro Helmholtz per le Geoscienze in Germania, hanno ricostruito in 3D il sistema geospaziale terrestre, combinando un modello del campo geomagnetico, un modello del plasma spaziale attorno alla Terra e un modello delle aurore terrestri in quel periodo. Il risultato ha mostrato dove le particelle cariche provenienti dallo spazio sarebbero riuscite a penetrare il campo magnetico terrestre.

Lo studio dimostra che, durante l'escursione di Laschamps, il campo magnetico terrestre si è ridotto a circa il 10% della sua intensità attuale. Ciò ha permesso ai poli magnetici terrestri di abbassarsi vicino all'equatore e alle linee del campo magnetico di espandersi. Questo avrebbe anche permesso di osservare le aurore boreali in tutta Europa e nell'Africa settentrionale.

Sovrapponendo il modello 3D alla mappa del globo, i ricercatori hanno constatato che l'escursione di Laschamps (41.000-39.000 anni fa) coincide con un periodo di notevoli cambiamenti per i nostri antenati in Europa. L'Homo sapiens aveva infatti iniziato a vivere nelle caverne e a produrre indumenti, che oltre a scaldare offrivano anche protezione dai raggi ultravioletti del Sole. Nello stesso periodo si era intensificato l'uso decorativo dell'ocra, un pigmento naturale (composto da ossido di ferro, argilla e silice) che spalmato sulla pelle agisce come un filtro solare. I risultati dello studio evidenziano come nella preistoria gli esseri umani siano stati in grado di sopravvivere in condizioni molto diverse da quelle attuali, aprendo nuovi scenari nella ricerca di vita su altri pianeti. Il modello 3D del sistema geospaziale terrestre, inoltre, potrà essere utile per studiare le conseguenze che potrebbe avere un simile cambiamento del campo magnetico terrestre in futuro.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza