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Su Marte potrebbe esistere acqua liquida per brevissimi periodi

Su Marte potrebbe esistere acqua liquida per brevissimi periodi

Spiegherebbe un raro fenomeno osservato sulle dune

10 marzo 2025, 07:56

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Marte (fonte: Madhav fallusion da Wikimedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Marte (fonte: Madhav fallusion da Wikimedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Solo per brevissimi periodi, in piccole quantità e in forma molto instabile, ma su Marte potrebbe esistere tuttora acqua allo stato liquido: la sua presenza spiegherebbe, infatti, un raro fenomeno osservato sulle dune del Pianeta Rosso, impossibile da riprodurre sulla Terra. Lo indica lo studio italiano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, pubblicato sulla rivista Geosciences. Se l’ipotesi venisse confermata, potrebbe avere conseguenze importanti per la ricerca di forme di vita microbica e potrebbe guidare la scelta dei siti di atterraggio per le future missioni spaziali su Marte.

In condizioni normali, l’ambiente marziano potrebbe attualmente supportare la presenza di ghiaccio, ma si tratterebbe di ghiaccio secco, che cioè passa direttamente dallo stato solido a quello di vapore e viceversa. Ora però, i due autori dello studio, Adriano Nardi e Antonio Piersanti, hanno trovato indizi che suggeriscono che, in particolari condizioni, l’acqua potrebbe passare in maniera transitoria anche per la sua forma liquida: si tratta dei segni lasciati sulle dune del pianeta, analizzati grazie a 110 immagini ad altissima risoluzione scattate dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, lanciata nel 2005.

I ricercatori hanno esaminato in particolare il versante sottovento della duna Russell, la più grande delle dune formate dal vento all’interno dell’omonimo cratere. “Sia pure per brevi periodi – dice Nardi – nei primi giorni della primavera marziana e in occasione delle folate di vento, ogni anno su questa duna può comparire acqua in condizioni atmosferiche di temperatura e pressione che consentono la sua comparsa transitoria allo stato liquido”.

Sulla cima della duna, infatti, ci sono solchi che potrebbero essere dovuti alla presenza di vapore che condensa: “Quando i canali restano in penombra – afferma Nardi – si osservano tracce di umidità assorbita dalla sabbia. Viceversa, quando un canale svolta in direzione della luce, si assiste all’immediata evaporazione dell’acqua che si era conservata liquida fino a quel punto”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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