Ventisei milioni di galassie compongono il primo ricchissimo bottino scientifico raccolto dal telescopio spaziale Euclid, lanciato meno di 2 anni fa dall'Agenzia Spaziale Europea per sondare i misteri del lato ancora sconosciuto dell'universo, ossia della materia e dell'energia oscure che lo occupano per il 95%. Ben 380.000 galassie di diverse forme e dimensioni sono state catalogate grazie all'intelligenza artificiale (addestrata con l'aiuto di quasi 10.000 cittadini appassionati di scienza), in modo da iniziare a ricostruire la loro organizzazione nella rete cosmica alla ricerca di indizi sulla distribuzione della materia oscura.
Il primo sguardo di Euclid al cielo ha coperto un'area di 63 gradi quadrati (più di 300 volte la Luna piena), un assaggio degli oltre 14.000 gradi quadrati che sonderà entro la fine della missione nel 2030 per realizzare un dettagliatissimo atlante cosmico di un terzo dell'intero cielo.
Il telescopio ha esplorato le tre aree in cui condurrà le osservazioni più profonde della sua missione. In una sola settimana di osservazioni, con una scansione di ciascuna regione, Euclid ha già individuato 26 milioni di galassie: le più lontane sono distanti fino a 10,5 miliardi di anni luce. Oltre 380.000 sono state catalogate grazie all'IA in base alla loro morfologia e aiuteranno a capire vari aspetti, ad esempio la formazione dei bracci a spirale e la crescita dei buchi neri supermassicci.
"È impressionante come un'osservazione delle aree del campo profondo ci abbia già fornito una ricchezza di dati che possono essere utilizzati per una varietà di scopi in astronomia", afferma Valeria Pettorino dell'Esa. "Osserveremo ogni campo profondo tra 30 e 52 volte durante la missione di Euclid, migliorando ogni volta la risoluzione e il numero di oggetti che riusciamo a osservare. Pensate a quante scoperte ci attendono".
Si prevede che Euclid catturerà immagini di oltre 1,5 miliardi di galassie in sei anni, inviando circa 100 GB di dati ogni giorno. Per analizzarli saranno fondamentali strumenti come l'intelligenza artificiale e la citizen science, già sfruttati per questa prima pubblicazione di dati. Grazie al loro aiuto, è stato possibile identificare ben 500 galassie che sono potenziali lenti gravitazionali forti, perché con il loro alone di materia oscura agiscono come una lente ottica distorcendo l'immagine di una galassia sullo sfondo. Nei prossimi anni, Euclid misurerà le forme distorte di miliardi di galassie in 10 miliardi di anni di storia cosmica, fornendo così una vista tridimensionale della distribuzione della materia oscura nell'universo.
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