Dopo 53 anni in orbita attorno alla Terra, il satellite sovietico Kosmos 482 potrebbe rientrare in modo incontrollato nell'atmosfera terrestre tra il 7 e il 13 maggio: essendo un lander progettato per atterrare su Venere resistendo all'accelerazione, alle alte pressioni e al calore estremo, potrebbe non disintegrarsi completamente, raggiungendo così la superficie terrestre. E' quanto afferma l'esperto di satelliti Marco Langbroek, docente di Space Situational Awareness all'Università tecnica di Delft, nei Paesi Bassi.
"I rischi non sono particolarmente elevati, ma nemmeno nulli: con una massa di poco inferiore a 500 chilogrammi e un diametro di un metro, i rischi sono simili a quelli dell'impatto di un meteorite", scrive Langbroek sul suo blog, indicando "una velocità di impatto (dopo la decelerazione atmosferica) di 65-70 metri al secondo, pari a circa 242 chilometri orari".
"Al momento - puntualizza l'esperto - non possiamo affermare con certezza quando e dove avverrà esattamente" il rientro incontrollato. I modelli indicano che potrebbe avvenire attorno al 10 maggio, con un margine di errore di circa tre giorni, sopra un'area compresa tra 52 gradi di latitudine nord e 52 gradi di latitudine sud (una finestra che include gran parte delle terre emerse e degli oceani).
L'incertezza su data e luogo si ridurrà man mano che ci avvicineremo al rientro effettivo, anche se il margine di incertezza resterà comunque elevato fino all'ultimo.
Kosmos 482 venne lanciato dall'Unione Sovietica il 31 marzo 1972 per raggiungere Venere. Il lander, largo un metro e pesante circa 495 chili, riuscì a raggiungere la sua orbita di parcheggio attorno alla Terra, ma un problema a un timer portò allo spegnimento prematuro di un motore, non permettendo alla sonda di ripartire verso la sua vera destinazione.
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