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Scoperti microrganismi spazzini a 20 metri di profondità

Scoperti microrganismi spazzini a 20 metri di profondità

Eliminano gli inquinanti, proteggendo le falde acquifere

13 aprile 2025, 07:59

di Leonardo De Cosmo

ANSACheck
Immagine artistica della Zona critica del nostro pianeta (fonte: Michigan State University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Immagine artistica della Zona critica del nostro pianeta (fonte: Michigan State University) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperti microrganismi spazzini che vivono nel sottosuolo, a oltre 20 metri di profondità: appartengono a un gruppo di esseri viventi completamente nuovo e potrebbero avere un ruolo chiave nella decontaminazione delle acque che penetrano verso le falde acquifere. Si chiamano Csp1-3 e sono descritti nello studio guidato da Xiaonan Wan, dell’Università Northwest A&F in Cina, pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas. 

I microrganismi appena scoperti vivono ai margini della cosiddetta Zona Critica, “ossia la fascia che si estende dalle cime degli alberi fino a circa 200 metri di profondità nel terreno e che ospita e supporta la maggior parte della vita sul pianeta”, ha detto James Tiedje, dell’Università Michigan State e uno degli autori dello studio. 

“Nonostante la sua importanza – ha aggiunto Tiedje – la parte più profonda della Zona Critica è una nuova frontiera perché è una parte importante della Terra ancora relativamente inesplorata”. 

Realizzando analisi nelle profondità del terreno i ricercatori hanno ora scoperto la presenza in varie parti del mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, a circa 20 metri di profondità la presenza dei nuovi microrganismi. Le analisi indicano che i Csp1-3 vivono del carbonio e dell'azoto trasportati nel terreno dall’acqua e avrebbero la capacità di declorare i composti clorurati, ossia rimuovere dalle acque alcune molecole pericolose. Microrganismi come questi, dunque, potrebbero in futuro dimostrarsi validi strumenti per migliorare i processi di trattamento delle acque.

Probabilmente, osservano gli autori della ricerca, gli antenati dei Csp1-3 vivevano in origine in altri ambienti, nei pressi di sorgenti termali nei mari, ma si sarebbero poi diffusi sulla terraferma e nel sottosuolo avrebbero trovato una nuova nicchia ecologica.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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